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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0379

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S5t

V!TA
Dt
MAFFEO YERONA

T^ra le feììcità che sortisce il pìttore (se pure al-
cuna ne prova giammai) una è questa, s^egli pos-
siede franchezza neli operare, perchè viene non
solo a scemare ia fatica che si passa da ogni stu-
dioso nei dipingere, ma con più speditezza giunge
a conseguire ii premio deìle sue fatiche ^ poichè es-
sendo poca la discrezione degii uomini, se vi si ag-
giunge ia tardità deii'operare, in breve tempo si
può egii ascrivere nel iibro dei failiti.
Maifeo Verona fu assai pronto d'ingegno, e
dipinse con tale prestezza, che nei giorni d^estate
soieva di bel mattino abbozzare le figure, ed asciu-
gateie ai sole, prima che venisse notte dava lor hne.
Questi fu figiiuolo di Giovanni Verona causi-
dico, e nacque in Verona Tanno i^.y6. Ma anda-
tosene fanciulio col padre a Venezia, se ne passò
alla scuoia di Luigi Benfatto, da cui imparò Parte
non solo, ma n'ebbe una hgliuoia in moglie.
Presa casa da sè, fece per ie case dei Veneziani
varii fregi coioriti con moita vaghezza; e se ne veg-
gono in casa Grimana ai Servi, in casa Moceniga
a san Samuelio, ed in aitre molte; ed in partico-
iare dai signori Vendramini daila Giudecca due ve
\ .
 
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