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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0601

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555

L AUTORE A CHÌ LECGE

^ J3 iatica è iermìnata, ecì ho approdato in porto ;
onde al tutelare mio Nume appendo i voti, perchè
fuori di sì immenso e procelioso mare in salvo be-
nignamente mi condusse.
Ora che dei valorosi pittori ti sei compiaciuto,
Lettore, intendere quali fossero ie vite e ie axioni,
delie trascorse mie fortune e deiie fatiche mie non
ti sia grave udire ancora un breve racconto. E soave
cosa rammemorare gii aifanni passati, ed a te for-
se udirii non dispiacerà. E benchè ie opere mie
fossero hgiie di poco avventurato padre, come quei-
ie che non ebbero aitra protezione che del Cieio
(poichè dai mondo non riconobbi che molestie), e
più degne siano di obblivione che di racconto, sia-
no aimen note per dare ad intendere che io non
vissi ozioso. Cosi va per appunto. Chi ha per ascen-
dente ia buona fortuna pretende l^ossequio dei me-
no fortunati, nè per ìo più si compartiscono ie gra-
zie che a coioro i quaii sanno seguire ia via del vi-
zio e delhaduiazione. Io nacqui iibero, e me ne
pregio, nè giammai voiii sottopormi ai giogo deì-
Taitrui volere; ed eiessi per migiiore partito ii go-
dermi d^uno stato ritirato, che vivere tra gii agi
in catene di servitù. L'oro si purga nei fuoco, e
ie turbolenze mondane sono medicine agii animi.
Io ne provai ia parte mia, e iodo ii Cieio d^avermi
 
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