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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0360

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552
VÌTA
D!PARRAStO MICHELE
E D'ALTRI DISCEPOH
DEL VERONESE
j^.bbondò Parrasio più di ricchezze che d'inge-
gno, perchè, essendo accomodato di beni di fortu-
na, non molto si diede aìio studio ed alie fatiche,
traendo per lo più le cose daìle altrui invenzioni.
Teneva costui casa apparata di ricche suppellettiii
e di pitture ; onde con tali apparenze aliettando il
mondo, tirava molti a valersi delhopera sua, come
nei tempi nostri bene spesso avviene ad alcuni.
Quindi soleva regalar quelli cne lo visitavano di
confetture e di vini preziosi che a tale edetto te-
neva sempre apparecchiati; e così incitava gli adetti
di molti a commendarlo, e a ben trattarlo nelie ri-
cognizioni delìe pitture ch' egli faceva.
Fu Parrasio molto famigliare di Tiziano, come
abbiamo da alcune lettere che gli scriveva in Ger-
mania mentre quello si trovava alla Corte impe-
riaie, dandogli avviso deila copia de'pittori che de-
turpavano l'arte. E che direbbe s'egii ora vedesse
la misera pittura riformata ail'uso depravato del
secolo?
Dopo la morte di Tiziano si diede in tutto ad
imitar il Yeronese; di cui fattosi amico, ne traeva
continui disegni, de'quali valevasi neile opere suc.
 
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