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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0520

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43o

DI
PIETRO D AMINÌ
DA GASTELFRANCO

^3eppe il Damini stabilire la perpetuità dei suo
norne sopra i iondamenti deiia virtù, e rimanere
vivo dopo la morte ; dove altri, benchè vivano, so-
no morti alia memoria del mondo. Questi nacque
l'anno e Damino Damini, citLadino di Ca-
stelfranco, gli fu padre; ma ne restò privo neìia
fanciuilezza, ed erede dei peso deiia famigiia, es-
sendo tra i frateiii ii maggiore. Coiia norma delia
natura imparò a disegnare daiie carte a stampa,
e dal Padre Domenicano Bovio da Feitre, metad-
sico, cbe fu Lettore nelio Studio patavino, apprese
i principii delie matematicbe. Fece quaicbe stu-
dio ancora suiia simmetria del Durero, sugli scritti
dei Lomazzo, e su aitri cbe trattano simili mate-
rie ; e ne compose disegni cbe si conservano pres-
so gli eredi. Si diiettò ancbe di leggere ie istorie e
le poesie, a saper rappresentare le invenzioni; e
dai signor Gio. Battìsta Noveiio, cittadino di Ca-
steifranco, cbe fu discepoio dei Palma, imparò ii
modo di trattare i colori; e l'opera prima cbe Pie-
tro fece fu un Cristo dageliato, cbe si conserva pres-
so quel signore. Fece quaicbe studio daile pitture
dei buoni pittori, cbe sono sparse per quelie parti.
 
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