Brescia.
In Brescia adornò col suo penneìlo la vòlta
della chiesa dei santi Faustino e Giovita di curiose
invenzioni; quella di san Domenico e del Carmi-
ne; e le cappelle eziandio delle medesime chiese.
Nel palazzo detto di Broletto fece molte bel-
Hssime prospettive neila sala e nel corridore, ed
in una delle stanze.
Entro ii palazzo del Podestà e del Capitano di
Brescia egli operò varii ornamenti; e così pure in
alcune facciate di case della città, per recinto dei-
le hgure dipintevi dal bresciano Zugni.
Ai Padri di Candiana dipinse anche tutto il sof-
htto della chiesa loro, ove appajono balaustri che
formano alcuni fori, modiglioni che reggono una
cornice che gira intorno, con piccagiie di frutti ne-
gli angoli, accomodati con taFarte, che sembrano
Spiccati dalFintavoiato; e recinse con gentiii or-
namenti tre quadri del Palma (come dicemmo),
di cui pure abbiamo veduto, nel refettorio dei Pa-
dri stessi, il cadere di Lucifero dal cielo co'suoi
seguaci ; studiosa fatica del medesimo autore.
Chiamato il Sandrino dal Duca della Miran-
dola, gli dipinse varie cose; ed in Milano lasciò
ancora altri vestigi del suo pennello.
In Ferrara, nel palazzo del marchese Enzio
Bentivoglio, ha lavorato due bellissimi sofhtti, e
più cose per altre città di Lombardia.
Terminò Tomaso Sandrino il corso degli an-
ni suoi 56 in Palazzolo, nel Distretto bresciano, e
se ne passò alFaltra vita ad apprendere novelle
forme d' architettura ed ornamenti nella magione
celeste il i65i.
Cnndiana.
Mirandola,
Milano.
Ferrara.
Palazzolo.
In Brescia adornò col suo penneìlo la vòlta
della chiesa dei santi Faustino e Giovita di curiose
invenzioni; quella di san Domenico e del Carmi-
ne; e le cappelle eziandio delle medesime chiese.
Nel palazzo detto di Broletto fece molte bel-
Hssime prospettive neila sala e nel corridore, ed
in una delle stanze.
Entro ii palazzo del Podestà e del Capitano di
Brescia egli operò varii ornamenti; e così pure in
alcune facciate di case della città, per recinto dei-
le hgure dipintevi dal bresciano Zugni.
Ai Padri di Candiana dipinse anche tutto il sof-
htto della chiesa loro, ove appajono balaustri che
formano alcuni fori, modiglioni che reggono una
cornice che gira intorno, con piccagiie di frutti ne-
gli angoli, accomodati con taFarte, che sembrano
Spiccati dalFintavoiato; e recinse con gentiii or-
namenti tre quadri del Palma (come dicemmo),
di cui pure abbiamo veduto, nel refettorio dei Pa-
dri stessi, il cadere di Lucifero dal cielo co'suoi
seguaci ; studiosa fatica del medesimo autore.
Chiamato il Sandrino dal Duca della Miran-
dola, gli dipinse varie cose; ed in Milano lasciò
ancora altri vestigi del suo pennello.
In Ferrara, nel palazzo del marchese Enzio
Bentivoglio, ha lavorato due bellissimi sofhtti, e
più cose per altre città di Lombardia.
Terminò Tomaso Sandrino il corso degli an-
ni suoi 56 in Palazzolo, nel Distretto bresciano, e
se ne passò alFaltra vita ad apprendere novelle
forme d' architettura ed ornamenti nella magione
celeste il i65i.
Cnndiana.
Mirandola,
Milano.
Ferrara.
Palazzolo.