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vaìorosi autori narrati, e dal loro sublime pennelìo
ridotta ad unhmpareggiabile squisitezza. Onde con
ragione selepotrebbe dirizzareper corpo d'impresa
le due colonne erculee col motto: T/^r/z yù-
c/^/7z? essendo vanità il pretendere documenti mi-
gliori, esempi più rari, e bellezze più peregrine;
poicbè se consideriamorimpastatura del colorito o
Tindustre disegno, Toccbio già nonvagbeggia colori,
ma forme rilevate daile tele, e ridotte daìbarte a tale
perfezione, alla quaìe non si può aggiungere o desi-
derare studio e bellezza maggiore: onde pare cbe
rimanesse cbiuso il calle di ritrovare oggetti più pre-
ziosi, e modo più squisito di dipingere. Nondimeno
nei susseguenti pittori si è veduta una tale disposi-
zione allo inventare, certa attitudine così pronta al
disegno e al colorire, cbe se non fossero stati i se-
condi, più famoso il nome loro dovunque volerebbe.
Le opere dei quali medesimamente a poco a poco
annicbilandosi, poicbè
con^//////^ yércMm, ùzp/^e-K/zze ee<(//^<fz/^ ;
re^ //?q/M.y ^empore roù//r //e/be^
ci ridurremo alla narrazione di quelle ancora, af-
finchè se ne conservi almeno qualcbe memoria in
queste nostre carte.
Fra questo numero fu Giovanni Contarino, do-
tato di eccellente ingegno, il quale, studiando dalle
cose di Tiziano, divenne buon coloritore. Questi
nacque Tanno e gli fu padre Francesco, co-
gnominato dalla Valonia, cbe trovandosi accomodato
di oneste lortune, gìi fece studiare le buone lettere,
e si fece notajo ad uno stesso tempo con Francesco
vaìorosi autori narrati, e dal loro sublime pennelìo
ridotta ad unhmpareggiabile squisitezza. Onde con
ragione selepotrebbe dirizzareper corpo d'impresa
le due colonne erculee col motto: T/^r/z yù-
c/^/7z? essendo vanità il pretendere documenti mi-
gliori, esempi più rari, e bellezze più peregrine;
poicbè se consideriamorimpastatura del colorito o
Tindustre disegno, Toccbio già nonvagbeggia colori,
ma forme rilevate daile tele, e ridotte daìbarte a tale
perfezione, alla quaìe non si può aggiungere o desi-
derare studio e bellezza maggiore: onde pare cbe
rimanesse cbiuso il calle di ritrovare oggetti più pre-
ziosi, e modo più squisito di dipingere. Nondimeno
nei susseguenti pittori si è veduta una tale disposi-
zione allo inventare, certa attitudine così pronta al
disegno e al colorire, cbe se non fossero stati i se-
condi, più famoso il nome loro dovunque volerebbe.
Le opere dei quali medesimamente a poco a poco
annicbilandosi, poicbè
con^//////^ yércMm, ùzp/^e-K/zze ee<(//^<fz/^ ;
re^ //?q/M.y ^empore roù//r //e/be^
ci ridurremo alla narrazione di quelle ancora, af-
finchè se ne conservi almeno qualcbe memoria in
queste nostre carte.
Fra questo numero fu Giovanni Contarino, do-
tato di eccellente ingegno, il quale, studiando dalle
cose di Tiziano, divenne buon coloritore. Questi
nacque Tanno e gli fu padre Francesco, co-
gnominato dalla Valonia, cbe trovandosi accomodato
di oneste lortune, gìi fece studiare le buone lettere,
e si fece notajo ad uno stesso tempo con Francesco