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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Reymond, Marcel: La tomba di Onofrio Strozzi nella chiesa della trinita in Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0018

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MARCEL REYMOND

* * *

Da ultimo bisogna ricercare chi sia quel Piero di Niccolò che ricevette la commissione
della tomba Strozzi. D’un artista di questo nome noi non conosciamo alcuna opera in Toscana,
ma vi è un documento dove il nome stesso è citato. Nel registro d’immatricolazione dei
tagliatori di pietra noi vediamo iscritto nel 1415 un Piero di Niccolò, e l’iscrizione precisa
la sua famiglia, dicendo che era figlio dell’illustre Niccolò d’Arezzo. Questo nome di Piero
di Niccolò, che non troviamo in Toscana, lo incontriamo nel Veneto. E un Piero di Niccolò
fiorentino che, in collaborazione con Giovanni di Martino, fa a Venezia, nel 1423, la tomba
del doge Tommaso Mocenigo (fìg, 6). Non è temerario il supporre che questo Piero di Niccolò
sia lo stesso artista che vediamo immatricolato a Firenze nel 1415. Il fatto che egli lavorava a
Venezia nel momento in cui Niccolò d’Arezzo godeva ivi di grande fama, si spiega assai
naturalmente se egli è il figlio del grande artista.

Dovremmo ora supporre che il Piero di Niccolò, a cui si attribuisce la tomba Strozzi, sia
lo stesso che ha fatto la tomba Mocenigo. Ciò non è inverosimile, e noi possiamo esservi
autorizzati dal fatto che questo nome di Piero di Niccolò non è portato da alcun altro
artista.

Ecco allora come si delinea la vita di questo artista. Pietro, figlio di Niccolò, sarebbe
nato negli ultimi anni del secolo XIV, presso a poco all’epoca di Donatello. Immatricolato
nella corporazione dei tagliatori di pietra nel 1415, egli è già celebre, o per lo meno ha
potenti protezioni, poiché riceve nel 1418 la commissione di un monumento dalla famiglia
Strozzi, la più potente di Firenze dopo i Medici. Sia perchè non era protetto dai Medici,
sia perchè suo padre chiamato a Venezia era ivi in ottima situazione, egli lascia di buon’ora
Firenze e par che non vi sia mai ritornato. Dopo aver fatto a Venezia nel 1423 la magnifica
tomba del doge Mocenigo, egli dovè ricevere numerose commissioni e forse dobbiamo rico-
noscere in lui uno dei due compagni fiorentini che han firmato uno dei capitelli del palazzo
ducale. E forse lui che ha fatto qualcuna delle numerose sculture fiorentine della prima metà
del secolo XV, che noi vediamo a Venezia; è forse lui che, ispirato e guidato da suo padre,
ha eseguito il Giudizio di Salomone, questa meraviglia di arte fiorentina che nessun’opera
rimasta in terra toscana sorpassa in bellezza. E se è così, se il Piero di Niccolò di Venezia
è lo stesso che il Piero di Niccolò di Firenze, noi possiamo affermare che quest’ultimo non
è l’autore della tomba Strozzi che noi oggi vediamo nella Trinità. E impossibile, infatti,
ammettere che l’artista che nel 1423 faceva il monumento ancora così gotico del doge Tom-
maso Mocenigo, potesse concepire nel 1418 lo stile Rinascimento della tomba Strozzi.

Le mie conclusioni son dunque queste : che cioè la tomba Strozzi non è stata fatta prima
di quella di Giovanni de’ Medici e che per conseguenza essa è posteriore al 1430; che non
è probabile che essa sia opera di Piero di Niccolò, ma che bisogna considerarla, se non di
Donatello, per lo meno di un’artista molto direttamente soggetto alla influenza di questo
maestro.

Marcel Reymond.
 
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