Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Heft:
[Appendice]: Arte decorativa
DOI Artikel:
Muñoz, Antonio: Mobilio Italiano del rinascimento
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0457

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
ARTE DECORATIVA

MOBILIO ITALIANO DEL RINASCIMENTO.

ELLA vita di Dello fiorentino, così scrive Giorgio Vasari:
«... Usandosi in que’ tempi per le camere de’ cittadini
cassoni grandi di legname a uso di sepolture, e con altre
varie fogge ne’ coperchi, niuno era che i detti cassoni non
facesse dipignere; ed oltre alle storie che si facevano nel
corpo dinanzi e nelle teste; in su i cantoni, e talora altrove,
si facevano fare l’arme, ovvero insegne delle casate. E le
storie che nel corpo dinanzi si facevano, erano per lo più
di favole tolte da Ovidio e da altri poeti; ovvero storie
raccontate dagli storici greci o latini; e similmente cacce,
giostre, novelle d’amore, ed altre cose somiglianti, secondo
che meglio amava ciascuno. Il di dentro poi si foderava
di tele o di drappi, secondo il grado e potere di coloro che gli facevano fare, per meglio
conservarvi dentro le veste di drappo, ed altre cose preziose. E che è più, si dipignevano
in cotal maniera non solamente i cassoni, ma i lettucci, le spalliere, le cornici che ricignevano
intorno; ed altri così fatti ornamenti da camera, che in que’ tempi magnificamente si usavano,
come infiniti per tutta la città se ne possono vedere. E per molti anni fu di sorte questa
cosa in uso, che eziandio i più eccellenti pittori in così fatti lavori si esercitavano, senza
vergognarsi, come oggi molti farebbono, di dipignere e mettere d’oro simili cose ».

Insieme con Dello a cui si attribuiscono, senza però alcun sicuro fondamento, molte
tavole di cassoni sparse nelle varie collezioni d’ Europa, insigni pittori come Pesellino, Filip-
pino Lippi, Paolo Uccello, Luca Signorelli, Piero di Cosimo ed altri moltissimi, non sde-
gnarono di prestare l’opera loro alla decorazione dei mobili ; e Giorgione ci ha lasciato i
due meravigliosi quadretti, conservati nel Museo Civico di Padova (nn. 162 e 170), i quali
certo con altri oggi smarriti servirono ad ornare gli sportelli di qualche ricco armadio vene-
ziano. Quest’uso di decorare con pitture i mobili è molto antico, ché già Cennino Cennini
nel suo Libro dell'arte dedicò ad esso un capitolo intitolato : « Come dèi lavorar cofani o
vero forzieri, e il modo di adornarli e colorirli »; e continuò fiorente nella prima metà del
cinquecento tenuto in onore da maestri come Andrea del Sarto, Granacci, Franciabigio,
Bachiacca. Non meno ricche erano le decorazioni di intagli, di stucchi, di intarsii, e lo stesso
Donatello dette mano a tali opere, sempre al dir del Vasari, che parlando di Dello aggiunge:
«Egli dipinse particolarmente a Giovanni de’Medici tutto il fornimento d’una camera, che
fu tenuto cosa veramente rara ed in quel genere bellissima. E Donatello, essendo giova-
netto, dicono che gli aiutò, facendovi di suo mano con stucco, gesso, colla e matton pesto
alcune storie ed ornamenti di bassorilievo, che poi messi d’oro accompagnarono con bellis-
simo vedere le storie dipinte ».

L’Arte - Appendice - 3.
 
Annotationen