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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Venturi, Lionello: Sulle origini della Xilografia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0289

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SULLE ORIGINI DELLA XILOGRAFIA

ON sono molt’anni, la Germania s’appropriava la gloria d’aver
diffusa l’arte xilografica in varie regioni d’Europa, e pretendeva
che in Italia l’incisione in legno fosse sorta un secolo dopo
che in Germania, per incitamento, anzi per opera degli stessi
Tedeschi. E però, mentre lo Schreiber e lo Schmidt attribuivano
al secolo XIV parecchie stampe di carattere tedesco, si riteneva
dai più •— fino a che il Delaborde non contraddisse — che le
figure del primo libro a stampa illustrato d’Italia {Le Medita-
?Àoni di Jocmnes de Turrecremeta del 1467) fossero incise da
Tedeschi che dimorassero a Roma.1 Anche ne’ tempi del Pas-
savano una stampa italiana su tessuto del 1350 circa e un decreto del Senato veneziano datato
del 1441, che parla di figure stampate, erano conosciuti. Ma ciò non bastava a distruggere
le induzioni de’ dotti tedeschi. Il Lippmann 2 3 * — cito le più recenti pubblicazioni — crede che
l’Italia non abbia avuta arte xilografica prima della fine del Quattrocento, fuor che nella
regione settentrionale, per qualche infiltrazione dell’arte tedesca. Il Delaborde 5 dice che nel
nostro paese l’incisione su metallo precedette quella su legno. Il solo Kristeller, + pure rite-
nendo una xilografia del 1466, da lui trovata nell’Archivio di Stato di Roma, per la più
antica italiana, nota il valore del decreto veneziano.

Anche i Francesi, secondo la scienza tedesca, non avrebbero avuto arte xilografica prima
della fioritura in Germania; ma uno d’essi, cui il giudizio non andava a genio, è riuscito di
recente a rivendicare al proprio paese tale fronda di gloria. Illustrando ampiamente una
matrice con tutti i caratteri dell’arte borgognona, venuta alla luce l’anno 1899 nel territorio
di Saòne-et-Loire, Enrico Bouchot,s dimostra che essa appartiene al decennio 1370-80, e che
è opera di un monaco di La Ferté-sur-Grosne, antichissimo monastero cistercense. La matrice,
purtroppo frammentaria, che ora si trova presso il signor Protat di Macon, è incisa su ambo
i lati, e rappresenta nel diritto la Crocifissione e nel verso Gabriele che porta il saluto a
Maria. Dalla bocca del centurione, che si trova ai piedi della croce, escono in carattere
onciale le parole: Vere filius Dei erat iste. La forma delle lettere, insieme coi costumi e
le armi dei soldati, sono i principali punti d’appoggio per precisare la data dell’incisione,
senza contare le osservazioni stilistiche, tra cui ci sembrano importanti quelle sull’ assenza

1 Quest’ anno solo è stato pubblicato dal duca di
Rivoli un libro xilografico veneziano del 1450.

2 Lippmann, Jahrbuch der Kon. Preuss. Kunstsamm-
lungen, 1882, pag. 3.

3 H. Delaborde, La gravare en Italie avant Mar-

cantoni e.

4 P. Kristeller. Beitragzur Geschichte des attestai
italieniscen Holzschnittes. Jahrbuch der Kon. Preuss.
Kunstsammlungen, 1892.

s H. Bouchot, Un ancétre de la gravare su bois.
Paris, Émile Lévy, 1902.

L'Arte. VI, 33.
 
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