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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0212

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MISCELLANEA

SPIGOLATURE.

Il ritratto di Pio II. — L’episcopus aprulinus, Gio-
vanni Antonio Campano, ritrae Pio II, alla corte del
quale aveva vissuto, con le seguenti parole: «Statura
fuit infra mediocrem, corpore per adolescentiam mo-
dico, flexu aetatis aliquanto pleniore, oculis laetis quidem
sed qui torve in iram excandescerent, capite compacto
et ante diem cano, facie subcandida annis seniore, et ad
minimam quamque valitudinem statini concidente ».'
Da questa descrizione, con la quale si accorda l’altra,
assai più breve, del Platina, 2 * emergono chiari e ben
determinati i caratteri fisici, esteriori di Pio II. Era
evidentemente un uomo di piccola statura (degno in
questo del proprio cognome), divenuto pingue col vol-
gere degli anni, dall’espressione abitualmente bonaria,
con tutti i segni di una precoce decadenza fisica. In-
fatti, sebbene contasse solamente cinquantanove anni

Andrea Guazzalotti : Medaglia di Pio 11

1 Vita Pii II Pontificis Maximi (Rerum Ilalicarum Scriptores,
t. Ili, par. n) c. 987.

2 « Homo fuit statuvae brevis, caput habuit ante annos canum,
« faciem ante dies senectam prae se ferentem. Aspectu severitatem
«facilitate conditam ostendebat » (Platina, His/oria de vitis Pon-
tificum Romano rum.Ve netiis, 1562, f. 247'). Questa descrizione è ri-
petuta dallo storico Sigismondo Tizio, che ebbe rapporti abbastanza
intimi coi nipoti di Pio II (Aeneae Silvii, ...Opera inedita, ed. Cu-
gnoni, in Atti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze moi'ali,
storiche e filologiche, serie III, voi. Vili, pag. 367).

allorché la morte lo strappò in Ancona ai sogni della
Crociata, la sua salute era compromessa da un pezzo.
« Calculo vexabatur prope menstruo et assidua tussi: »
— dice ancora il Campano — « Pedunt usum iam pri-
dem amiserat cum rigore nivali... tunc etiam superve-
niente podagra, chiragra sero olfensus et raro. Astro-
logas se manus habere iocabatur, quod aequinoctium
tumore praedicerent ». 1

L’arte contemporanea o di poco posteriore non vol-
garizzò l’effigie di Pio II. Per quanto risulta dalle mie
ricerche, essa si ritrova:

a) in una medaglia di Andrea Guazzalotti da
Prato 2 ;

b) in una tavoletta di Biccherna della repubblica
di Siena (R, Archivio di Stato in Siena) ; 5

c) in una tavoletta di Gabella, come sopra; 4

d) in una miniatura del codice dell’Archivio Capi-
tolare in Siena, contenente le regole del Capitolo, ri-
formate per opera di Pio II ;

1 Campano, ibidem.

2 Friedlaender,Z)z'<? ilalienischen Schaumunzendes XVJdhrhun-
derts (.r430-1530) in Jahrbucli der kon. preussischen Kunstsammlun-
gen, I e segg.; II, pag. 225 e seg.; Armand, Les mèdailleurs ita-
liens des quinzième et seizième siècles. Paris, M DCCC.LXXX.III-
’LXXX.VII, t. I, pag. 48 e segg. Di questa medaglia vi sono due
varianti; l’una reca nel verso il pellicano che alimentai figli, conia
leggenda: ALES . VT . HEC . CORDIS . PAVI . DE . SANGUINE .
NATOS; l’altra lo stemma con la data: M.CCCC.LX. PONT .
ANNO . SECVNDO. In questa medaglia l’Armand nota, rispetto
a'ia precedente, « des légères différences dans la chape » (op. cit.,
t. cit., pag. 50). Il pellicano e la relativa leggenda alludono certa-
mente al nepotismo di Pio II. Questo procedere non sarebbe oggi
da raccomandare, ma non era raro nel Rinascimento. Basti ricordare
come il Pisanello, in una medaglia da lui dedicata ad Alfonso d’Ara-
gona, alludesse con l’allegoria dell’aquila che mette in brani un ca-
priolo, di cui quattro avoltoi attendono la loro parte, e col motto
LIBERALITAS . AVGVSTA, alla munificenza di « ces monarques
de la Renaissance, enlevant d’une main, donnant de l’autre » (Muntz,
Histoire de VArt pendant la Renaissance. Paris, 1889, I, pag. io8j.

5 Lisini, Le tavolette dipinte di Biccherna e di Gabella del R. Ar-
chivio di Stato in Siena con illustrazione storica. Siena, 1901. Ta-
vola XXXVII (Biccherna, Amministrazione del 1460).

4 Ib,, tav. XXXVIII (Gabella, Amministrazione del 1460),
 
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