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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Seidlitz, Woldemar von: Zenale e Butinone
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0035

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ZEN A LE E BUTINONE

EL volume recentemente pubblicato da Francesco Malaguzzi-
Valeri1 si tratta in primo luogo di Butinone e di Zenale, ai
quali quasi tutte le illustrazioni sono dedicate; poi di Bevi-
lacqua e finalmente di alcuni pittori, come Cristoforo Moretti,
Bonifacio e Benedetto Bembo, Zanetto Bugatto, Bartolomeo
da Prato, i Zenoni da Vaprio ed altri artisti minori, dei
qtiali non parlano che le scarse notizie documentarie, poiché
le loro opere sono o perdute o guaste o così rare che bastano
appena a trasmetterci un’idea della loro arte.

Sebbene dunque in questa scelta non sieno compresi tutti
i pittori che formarono la gloria dell’arte lombarda nel quat-
trocento, dobbiamo rendere grazie all’autore di avere riunito
le poche notizie che esistono e di averne aumentato il numero con le sue ricerche negli
archivi. E soprattutto possiamo esser lieti ch’egli abbia di nuovo e con nuovi mezzi intra-
presa la distinzione fra le opere di Butinone e di Zenale, perchè non è possibile avanzare
d’un passo nella storia dell’arte lombarda prima d’aver risoluta tale questione.

Soltanto l’autore tratta un po’ troppo sommariamente degli altri critici che si sono già
occupati di questo problema, pretendendo che tutti costoro siano stati sviati dal vero per
aver accettato il grande quadro di Brera — la Madonna con la famiglia di Lodovico il Moro —
come opera dello Zenale. Almeno, in quanto a me, non ho parlato nelle mie ricerche 2 di
questo quadro che come d’un’opera che non può essere attribuita nè allo Zenale nè a Ber-
nardino dei Conti, come voleva il Morelli ; e adesso posso aggiungere che la ritengo opera
dello stesso Ambrogio de’ Predi, di cui abbiamo il ritratto giovanile dell’anno 1494, già nella
collezione Fuller-Mailland, adesso alla National Gallery di Londra, i due ritratti esposti
sotto il nome di Leonardo da Vinci all’Ambrosiana, la Madonna Litta a Pietroburgo, la Belle
Ferronnière al Louvre e tante altre opere bellissime, ritenute di mano di Leonardo, come la
Vergine delle roccie a Londra, ecc. Per me dunque lo Zenale non ha nulla a vedere con
esse. Ma siccome osservo che nel lavoro del Malaguzzi i miei risultati, in quanto alla divisione
da fare fra le opere di Butinone e Zenale, non sono stati giustamente interpretati, spero
che mi sarà concesso di ripeterli qui brevemente, seguendo le ricerche dell’autore.

Il metodo adottato da noi due era lo stesso; cioè la distinzione delle parti che i due
artisti ebbero nella grande ancona di Treviglio fu fatta per mezzo della Madonna Castelbarco
in Brera, opera segnata del Butinone, con la data non del 145..., come dice il Malaguzzi, ma

1 Pittori lombardi del quattrocento. Ricerche di 2 Gesarmnelte studien zur Kunstgeschichte. Eine

Francesco Malaguzzi-Valeri, con 30 illustrazioni. Festgabe fur Anton Springer. — Lipsia, E. A.
— Milano, tipografia edit. L. F. Cogliati, 1902. Seamann, 1885. In-folio, pag. 64 e seg.
 
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