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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Scano, Dionigi: Scoperte artistiche in Oristano: contirbuto alla storia dell'arte in Sardegna$nElektronische Ressource
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0029

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SCOPERTE ARTISTICHE IN ORISTANO

2 5

I barocchi restauratori fortunatamente lasciarono intatti alcuni muri antichi, in cui si
svolge la caratteristica decorazione lombarda ad archetti circolari, la quale ci dà modo di
ristabilire idealmente l’antica struttura e l’organismo decorativo, inspirati l’uno e l’altro a
quelle costruzioni lombarde, che gli artefici toscani modificarono tanto genialmente impri-
mendo loro quel sapore classico, che manca nei monumenti medievali dell’Alta Italia.

La torre campanaria, deturpata nel coronamento da uno strano cupolino e da più strani
e goffi mascheroni, ardita ed elegante, palesa una architettura più moderna e probabilmente
fu innalzata nel XIV secolo.

La chiesa, propriamente detta, è certo più antica e di ciò oltre che i caratteri stilistici degli
avanzi originari fanno fede le iscrizioni ornamentali contornanti le belle teste di leoni dei battenti
di bronzo dell’antico portale, i quali si conservano nell’archivio capitolare. Queste due iscrizioni:

AD ONOREM DEI ET BEATE MARIE ET IUDICIS MARIANI PLACENTINUS NOS
FECIT ET COPERTURAM MCCXXVIII — ARCHIEPISCOPUS TROGOTORIUS
NOS FECIT FIERI ET COPERTURA ECCLESIE

1 Fara , De Chorographia Sardiniae,
pag. 22.

2 Vedi L'Arte, anno IV, fase. IX-X.

confermano quanto già espose il Fara nell’opera sua che il tempio venne a Torgotorio
archiepiscopo et Mariano Indice Arborensi anno 1228 constructum.2

Delle sculture, che nel medio evo dovevano ornare la cattedrale d’Arborea, non una —
dicevasi — pervenne sino a noi, ed
infatti di esse non riscontrasi cenno
alcuno negli scritti di coloro che,"
interessandosi del patrimonio arti-
stico della Sardegna, eseguirono ri-
cerche al riguardo, salvo la menzione
fatta dallo Spano in una nota del
Bollettino archeologico (anno X,
pag. 164), di una lastra di marmo,
lavorata ad archetti gotici con figure
secche e trascurate, che si conser-
vava negletta nell’orto del capitolo,
lastra di cui non solo non si parlò
più, ma si perdettero anche le tracce,
essendo stata trasportata altrove.

Questi, precedenti non mi sco-
raggirono, e nello scorso anno tentai
nel Duomo sistematiche ricerche,
che estesi poscia ai giardini ed ai
locali di servizio con favorevoli ed
inaspettati risultati, avendo rimesso
in luce gli avanzi di un pulpito di
scuola pisana di cui diedi un cenno
sommario in questo stesso perio-
dico, 2 e due grandi lastre istoriate,
le quali meritano di diffonderci un
po’ per esteso. Ciascuna di esse, che
in origine ornavano l’altare o costi-
tuivano le transenne del coro, è divisa

L'Arte. VI, 4

San Giovanni

Particolare delle sculture d’ Oristano
 
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