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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Fogolari, Gino: Sculture in legno del secolo XII
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0059

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SCULTURE IN LEGNO DEL SECOLO XII

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Abbiamo una prova di tale
disposizione nell’ adorazione
dei magi, dove vediamo raf-
figurati solo i Re, che s’inchi-
nano, e non la Vergine che
ne accoglie i doni ; perchè,
stando gli sportelli aperti o
socchiusi, l’immagine era da-
vanti a loro in tutta la gran-
dezza e la maestà della statua,
e la sproporzione delle figure
certo non spiaceva, se pur non
.era cercata a bella posta. Ad
Arezzo, nella chiesa della Pie-
ve, abbiamo un bell’esempio
di una consimile rappresenta-
zione nel bassorilievo in pietra
che rappresenta in grandi pro-
porzioni la madonna in trono
incoronata, col bambino fra le
braccia ed i re piccolissimi,
e come i nostri l’uno dietro
all’altro, nell’atto di piegare
le ginocchia.

Sullo sportello di sinistrale
storie si seguono in ordine pas-
sando dall’uno all’altro dei due
battente. Troviamo così ¥ An-
nunciazione, la Visita, ¥ An-
nuncio ai pastori, i Re inviag-
gio, i Re adoranti. Ma nello
sportello formato dai due bat-
tenti di destra l’artista continuò il racconto sul primo battente, dall’alto in basso, colla Pre-
sentazione al tempio, la Fuga in Egitto, i Re avvisati in sogno, che probabilmente furono
messi ultimi per riunire insieme tutta la storia dei Re nell’estrema delle linee trasversali.
Restavano la Strage degl’ innocenti, che fu posta a riscontro colla Fuga, la Morte di Maria,
che non poteva avere se non l’ultimo posto in basso, a chiudere anche materialmente il
ciclo iniziato dall’Annunciazione e finalmente il Battesimo di Cristo, che fu confinato in cima.
Non è un ordine rigoroso, ma tale però da persuaderci che a questi quadri si limitava il
racconto.

Mirabile opera veramente, che per bellezza si eleva al di sopra di tutto ciò che abbiamo
finora osservato, è la statua della Vergine col bambino sulle ginocchia. Noi non possiamo
domandare ad un’opera del xii secolo, il sorriso la grazia che il fiorire dell’arte nuova rese
poi con tanta bellezza; ma, fatta ragione del tempo e delle tradizioni, potente è quello che
che la rigida statua esprime. Alta, solenne, ha nei duri tratti del volto una maestà che
costringe chi la guardi ad abbassare gli occhi, vinti e soggiogati dalla potenza dell’ idolo.

La faccia del figliuolo, similissima a quella della madre, diritta in mezzo al petto di lei,
ripete la stessa parola di dominio. La imponente immobilità, la calma perfetta ed un’aria
misteriosa di sogno che circonda quelle due faccie, dànno al gruppo una forza insolita di •
suggestione. Dentro le linee estreme di una grossa trave, alta un metro e mezzo, larga poco
meno di 50 centimetri e profonda 35, l’artista ha saputo scolpire, in un solo pezzo, il gruppo

Alatri. Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sportelli della Madonna (dettaglio)
 
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