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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Fogolari, Gino: Sculture in legno del secolo XII
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0060

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56

GINO FOCOLARI

sedente e regnante in trono.
Il Cristo è schiacciato contro
il corpo della madre, i suoi
piedi sono posti diritti in giù
con poca sporgenza. Ma lo
scultore, giovandosi del man-
tello che scende tutto unito
dalle spalle, ha incavato un
vuoto così profondo sotto le
braccia della madre, e tanto
accortamente ha stesa la stoffa
sulle ginocchia delle due fi-
gure, ammassandola in pieghe
sul seno, che, per un mirabile
effetto di ombre, sembra vera-
mente che il bambino segga
con comodità sulle solide gi-
nocchia della madre. Del trono
vediamo solo in basso lo sga-
bello con due piccoli archi,
ma è sufficiente indicazione;
perchè mirando la figura se-
dente lo immaginiamo per in-
tero. Poco poteano sporgere
in fuori le mani del Cristo e
perciò l’artista strinse forte la
sinistra sul petto a tenere il
bastone o il rotulo, mentre
l’avambraccio destro si alza
rigidamente a benedire, senza
per nulla turbare la imperiale
dignità. A destra pur troppo
sono cadute le mani del figlio
e della madre; ma a sinistra è un vero miracolo di perfezione la mano lunga dalle dita sottili
della Vergine che viene avanti tenendo delicatamente fra il pollice e l’indice una mela schiac-
ciata, dono dei fedeli che Ella offre al divino infante. La Vergine ha in capo la corona
gemmata col giglio trilobato, come quella degl’imperatori bizantini nelle monete d’oro, simile,
per lo splendore delle gioie, a quella trionfante del mosaico dell’abside di Santa Maria in
Trastevere, che alla nostra cede per imponenza. Dietro, il pettine le fissa la corona sopra il
volume delle chiome dipinte in colore biondo rossastro e cadenti rigonfie dalle parti strette da
larghe bende bianche. Gli orecchini, col grande arco che fora gli orecchi, pendono lunghi.
Due bende, che girano intorno al collo, tengono sospeso un grosso medaglione, lavorato
intorno ad archetti ed incavato in mezzo con un quadrato che doveva contenere qualche
preziosa reliquia. Il manto, tutto unito sembra quasi una grave casula vescovile, dalla quale-
le mani sporgono a stento. Con studio grandissimo l’artista mette in evidenza la diversità fra
la stoffa pesante, unita del manto e quella leggera, mobile della tunica. Quest’ultima forma,
nel mezzo, davanti, una grossa piega a canale per il lungo e due simili ai lati. Le leggere
increspature ad angoli paralleli che segnano le ginocchia sono interrotte da ambo le parti
da una piega leggera, quasi fatta dal vento, che dal seno scende attraverso le ginocchia
e passa sopra ai piedi con dolcissima eleganza simmetrica. Dai lati il mantello finisce con
pieghe larghe, tagliate nette a zig-zag, e anche davanti, sotto il bambino, ha due lembi pie-

Alatri. Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sportelli della Madonna (dettaglio)
 
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