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ARDUINO CO LASAN TI
pono il fascino dell’azzurro immenso. È in quésto, come nell’altro quadro dell’ Innocenti rap-
presentante un lembo di campagna coltivata, l’espressione di un temperamento esuberante che
si rivela nella violenza con cui l’artista affronta la verità e la traduce in viventi forme di bel-
lezza. Più sereno, più elegiaco, il Noci canta la dolce poesia della sera nella sua villa illumi-
nata dal mite chiarore lunare e nella bella visione vespertina dello scalo di San Francesco
a Ripa. Quella nebbia lieve che si leva dal fiume, quei contorni delle cose che si smarriscono
nella dubbia luce crepuscolare, quelle barche immobili che sembran dormire su l’acqua tran-
quilla, quei primi lumi che si accendono nell’aria opaca ci ridestano nel cuore la ricordanza dei
tramonti romani in cui, nel grande silenzio delle cose, sembra di sentir aleggiare il ritmo largo
del distico virgiliano:
Et jam stimma procul villarum culmina fumant
Maioresque cadunt altis de montibus umbrae.
Quella che’ nel Noci è manifestazione di un particolare aspetto di uno squisito tempe-
ramento poetico, minaccia di divenire uniformità di un solo atteggiamento spirituale nel
Ferretti, che presenta alcuni
paesaggi, in cui la nota predomi-
nante è costituita da quell’equi-
librio di tinte rosee e dorate
che più di una volta abbiamo
avuto occasione di apprezzare.
In questa rapida rassegna ho
voluto fermarmi piuttosto su
quelle manifestazioni le quali
sono dovute ai giovani in cui
son riposte le speranze più vive,
perchè dal Cabianca al Carlandi,
dal Petiti al Coromaldi sono
troppi i nomi cari agli amici
dell’arte che converrebbe ri-
cordare.
Opportunamente furono riu-
nite in apposite sale le opere di
artisti stranieri, fra le quali mi
piace citare gli ottimi studi del-
l’Hestevan, alcune vivaci im-
pressioni del Benedito, e i pae-
saggi del Brioschi, in cui l’uni-
formità delmotivo è compensata
a sufficienza dal profondo senti-
mento della natura e dalle so-
lide qualità pittoriche per cui
l’aria e la luce circolano nelle
brevi composizioni e l’equilibrio
dell’insieme e dei particolari, il
succedersi dei piani sono resi
con una semplicità ed un’evi-
Giacomo Balla: Ritratto di signora denza che si ritrovano nel vero.
Innamorato della forma, il
Brioschi non trascura le più nuove teorie a cui l’arte si ispira. Uomini e cose non sono da
lui trattati come semplici oggetti di riflesso, ma riprodotti con quella vita di cui ogni cosa
ARDUINO CO LASAN TI
pono il fascino dell’azzurro immenso. È in quésto, come nell’altro quadro dell’ Innocenti rap-
presentante un lembo di campagna coltivata, l’espressione di un temperamento esuberante che
si rivela nella violenza con cui l’artista affronta la verità e la traduce in viventi forme di bel-
lezza. Più sereno, più elegiaco, il Noci canta la dolce poesia della sera nella sua villa illumi-
nata dal mite chiarore lunare e nella bella visione vespertina dello scalo di San Francesco
a Ripa. Quella nebbia lieve che si leva dal fiume, quei contorni delle cose che si smarriscono
nella dubbia luce crepuscolare, quelle barche immobili che sembran dormire su l’acqua tran-
quilla, quei primi lumi che si accendono nell’aria opaca ci ridestano nel cuore la ricordanza dei
tramonti romani in cui, nel grande silenzio delle cose, sembra di sentir aleggiare il ritmo largo
del distico virgiliano:
Et jam stimma procul villarum culmina fumant
Maioresque cadunt altis de montibus umbrae.
Quella che’ nel Noci è manifestazione di un particolare aspetto di uno squisito tempe-
ramento poetico, minaccia di divenire uniformità di un solo atteggiamento spirituale nel
Ferretti, che presenta alcuni
paesaggi, in cui la nota predomi-
nante è costituita da quell’equi-
librio di tinte rosee e dorate
che più di una volta abbiamo
avuto occasione di apprezzare.
In questa rapida rassegna ho
voluto fermarmi piuttosto su
quelle manifestazioni le quali
sono dovute ai giovani in cui
son riposte le speranze più vive,
perchè dal Cabianca al Carlandi,
dal Petiti al Coromaldi sono
troppi i nomi cari agli amici
dell’arte che converrebbe ri-
cordare.
Opportunamente furono riu-
nite in apposite sale le opere di
artisti stranieri, fra le quali mi
piace citare gli ottimi studi del-
l’Hestevan, alcune vivaci im-
pressioni del Benedito, e i pae-
saggi del Brioschi, in cui l’uni-
formità delmotivo è compensata
a sufficienza dal profondo senti-
mento della natura e dalle so-
lide qualità pittoriche per cui
l’aria e la luce circolano nelle
brevi composizioni e l’equilibrio
dell’insieme e dei particolari, il
succedersi dei piani sono resi
con una semplicità ed un’evi-
Giacomo Balla: Ritratto di signora denza che si ritrovano nel vero.
Innamorato della forma, il
Brioschi non trascura le più nuove teorie a cui l’arte si ispira. Uomini e cose non sono da
lui trattati come semplici oggetti di riflesso, ma riprodotti con quella vita di cui ogni cosa