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BIBLIOGRAFIA ARTISTICA
Rassegna d'arte. Anno II, n. 11-12. Milano,
novembre-dicembre 1902. Pag. 161.
O. Gardella: I campanili di Ravenna. — L’A.
cerca di dimostrare come abbiano torto coloro che
sostengono essere stati i campanili di Ravenna ele-
vati contemporaneamente alle chiese nei secoli v e vi.
Non mi fermerò a lungo a riferire i suoi argomenti
poiché un lungo articolo su tale complessa questione
vedrà la luce nel prossimo fascicolo de VArte.
— Pag. 168.
C. Jocelyn Foulkes: Cenni su Vincenzo Toppa.
— L’A. riproduce e illustra una Pietà del Foppa ora
nel deposito della Galleria di Berlino, un tempo nella
chiesa di S. Pietro in Gessate; dà inoltre alcune in-
teressanti notizie intorno al maestro e nega che sia
esistito Vincenzo Foppa il giovine. L’unico maestro
di tal nome non morì nel 1492, ma dopo il 1510.
— Pag- 175-
F. Setti dà qualche notizia intorno all’antichissima
torre del Zirone a Vicenza e di lavori eseguiti per
rafforzarla.
— Pag. 176.
F. Malaguzzi Valeri : Un’opera scomparsa di ar-
tisti lombardi pel Duomo di Reggio Emilia. — L’o-
pera era una tribuna decorata nel 1464-65 da maestro
Martino di Ambrogio di Ponzone da Milano e maestro
Ambrogio del quondam Giovanni Mantegazza da Mi-
lano, incisores lapidum de mar more, che non si sa
dove sia andata a finire.
— Pag. 177.
U. Gnoli confuta l’opinione di I. M. Paimarini che
il celeberrimo quadro di Tiziano nella Borghese raffi-
guri la Fonte d’Ardenna e accetta quella del Wickhoff,
il quale volle vedere nelle figure del dipinto Venere
che convince Medea a fuggire con Giasone.
— Pag. 183.
L. Beltrami: L’antica casa dei Landrianì in via
Borgonovo a Milano. — Fu attribuita al Bramante,
ma il Beltrami ritiene che la costruzione risalga al prin-
cipio del secolo xvi, quando il Bramante si era già
allontanato da Milano.
— Pag. 185.
A. Ratti pubblica un documento per la storia del
paliotto d’oro di Sant’Ambrogio.
— Pag. 187.
Documenti sull’arte cremonese pubblicati da F. Ma-
laguzzi.
— Anno III, n. 1. Gennaio 1903. Pag. 1.
L. Beltrami illustra la serie dei medaglioni con i
ritratti degli Sforza entrati recentemente nel Castello
Sforzesco di Milano.
— Pag- 5-
C. De Fabriczy pubblica due lettere dell’Archivio
di Stato di Firenze, che confermano come Giuliano da
Sangallo facesse un progetto di palazzo per il duca di Mi-
lano, forse quello rappresentato nel folio 9 v del codice
di disegni del Sangallo nella Biblioteca già Barberini.
— Pag. 6.
G. Sordini scrive di un antico edificio spoletino sul
quale sorse una casa dell’opera del duomo nel se-
colo xv, un tempietto detto della Mannadoro nel se-
colo xvi. Detto edificio risale al secolo xiv e non fu
terminato ; l’A. ritiene che esso dovesse essere il pa-
lazzo della Signoria di Spoleto e che fosse incominciato
a costruire da Pietro Pianciani che governò per molti
anni il»Comune di Spoleto.
— Pag. io.
E. Scatassa pubblica notizie d’archivio intorno a
maestri lombardi nel ducato d’Urbino nei sec. xv-xvn.
— Pag. 12.
O. Scalvanti: L’antica imagine della Madonna
delle Grazie nel duomo di Perugia.
— Pag- 15-
Recensione del volume del Berenson : The study
and criticism of italian art (Favorevole).
Ettore Modigliani.
Ancora il ciborio nella basilica
di Sant’Ambrogio a Milano.
Tyburium per ciborium?
Sdegno di rispondere di nuovo a Luca Beltrami, per-
chè nell’accusarmi dimostra a evidenza uno scopo ben
differente da quello lecito ad ogni studioso nella difesa
del vero. Egli scrive le accuse stesse, in vario tono,
a un tempo stesso, in parecchi giornali, sino negli
opuscoli per nozze, perchè a lui importa non la ricerca
della verità scientifica, ma bensi di divulgare inso-
lenze. Mi rivolgo perciò al pubblico della Perseveranza,
della Rassegna d’Arte e agli sposi gentili che furono
nel loro giorno di nozze frastornati dal mio iracondo
avversario, pregandoli a volere considerare come si
giudichi dal trifauce cerbero, come e con quale fon-
damento sentenzi.
Il pubblico della Perseveranza avrà forse Ietto un
articolo intitolato : Un nuovo errore del prof. Venturi:
Tyburium per ciborium? E in sostanza è detto : in
BIBLIOGRAFIA ARTISTICA
Rassegna d'arte. Anno II, n. 11-12. Milano,
novembre-dicembre 1902. Pag. 161.
O. Gardella: I campanili di Ravenna. — L’A.
cerca di dimostrare come abbiano torto coloro che
sostengono essere stati i campanili di Ravenna ele-
vati contemporaneamente alle chiese nei secoli v e vi.
Non mi fermerò a lungo a riferire i suoi argomenti
poiché un lungo articolo su tale complessa questione
vedrà la luce nel prossimo fascicolo de VArte.
— Pag. 168.
C. Jocelyn Foulkes: Cenni su Vincenzo Toppa.
— L’A. riproduce e illustra una Pietà del Foppa ora
nel deposito della Galleria di Berlino, un tempo nella
chiesa di S. Pietro in Gessate; dà inoltre alcune in-
teressanti notizie intorno al maestro e nega che sia
esistito Vincenzo Foppa il giovine. L’unico maestro
di tal nome non morì nel 1492, ma dopo il 1510.
— Pag- 175-
F. Setti dà qualche notizia intorno all’antichissima
torre del Zirone a Vicenza e di lavori eseguiti per
rafforzarla.
— Pag. 176.
F. Malaguzzi Valeri : Un’opera scomparsa di ar-
tisti lombardi pel Duomo di Reggio Emilia. — L’o-
pera era una tribuna decorata nel 1464-65 da maestro
Martino di Ambrogio di Ponzone da Milano e maestro
Ambrogio del quondam Giovanni Mantegazza da Mi-
lano, incisores lapidum de mar more, che non si sa
dove sia andata a finire.
— Pag. 177.
U. Gnoli confuta l’opinione di I. M. Paimarini che
il celeberrimo quadro di Tiziano nella Borghese raffi-
guri la Fonte d’Ardenna e accetta quella del Wickhoff,
il quale volle vedere nelle figure del dipinto Venere
che convince Medea a fuggire con Giasone.
— Pag. 183.
L. Beltrami: L’antica casa dei Landrianì in via
Borgonovo a Milano. — Fu attribuita al Bramante,
ma il Beltrami ritiene che la costruzione risalga al prin-
cipio del secolo xvi, quando il Bramante si era già
allontanato da Milano.
— Pag. 185.
A. Ratti pubblica un documento per la storia del
paliotto d’oro di Sant’Ambrogio.
— Pag. 187.
Documenti sull’arte cremonese pubblicati da F. Ma-
laguzzi.
— Anno III, n. 1. Gennaio 1903. Pag. 1.
L. Beltrami illustra la serie dei medaglioni con i
ritratti degli Sforza entrati recentemente nel Castello
Sforzesco di Milano.
— Pag- 5-
C. De Fabriczy pubblica due lettere dell’Archivio
di Stato di Firenze, che confermano come Giuliano da
Sangallo facesse un progetto di palazzo per il duca di Mi-
lano, forse quello rappresentato nel folio 9 v del codice
di disegni del Sangallo nella Biblioteca già Barberini.
— Pag. 6.
G. Sordini scrive di un antico edificio spoletino sul
quale sorse una casa dell’opera del duomo nel se-
colo xv, un tempietto detto della Mannadoro nel se-
colo xvi. Detto edificio risale al secolo xiv e non fu
terminato ; l’A. ritiene che esso dovesse essere il pa-
lazzo della Signoria di Spoleto e che fosse incominciato
a costruire da Pietro Pianciani che governò per molti
anni il»Comune di Spoleto.
— Pag. io.
E. Scatassa pubblica notizie d’archivio intorno a
maestri lombardi nel ducato d’Urbino nei sec. xv-xvn.
— Pag. 12.
O. Scalvanti: L’antica imagine della Madonna
delle Grazie nel duomo di Perugia.
— Pag- 15-
Recensione del volume del Berenson : The study
and criticism of italian art (Favorevole).
Ettore Modigliani.
Ancora il ciborio nella basilica
di Sant’Ambrogio a Milano.
Tyburium per ciborium?
Sdegno di rispondere di nuovo a Luca Beltrami, per-
chè nell’accusarmi dimostra a evidenza uno scopo ben
differente da quello lecito ad ogni studioso nella difesa
del vero. Egli scrive le accuse stesse, in vario tono,
a un tempo stesso, in parecchi giornali, sino negli
opuscoli per nozze, perchè a lui importa non la ricerca
della verità scientifica, ma bensi di divulgare inso-
lenze. Mi rivolgo perciò al pubblico della Perseveranza,
della Rassegna d’Arte e agli sposi gentili che furono
nel loro giorno di nozze frastornati dal mio iracondo
avversario, pregandoli a volere considerare come si
giudichi dal trifauce cerbero, come e con quale fon-
damento sentenzi.
Il pubblico della Perseveranza avrà forse Ietto un
articolo intitolato : Un nuovo errore del prof. Venturi:
Tyburium per ciborium? E in sostanza è detto : in