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MISCELLANEA
rate scene che si avvicinano alla nostra. Nella parete
di fronte è il busto del defunto ; ai lati son dipinti au-
nghi che stanno sulle loro quadrighe in atto di mo-
strare la palma della vittoria. In queste scene del circo
il Garriteci vede un simbolo : la palma della vittoria
è il premio celeste a chi ha passato degnamente la vita,
secondo le parole di San Paolo nell’epistola a Timoteo
(II, 4, 67). « Ho bene combattuto e sono arrivato alla
meta della corsa mantenendomi fedele alle leggi divine;
ora mi è riservata la corona delle buone opere ». Ma
mano destra un oggetto incerto che alcuni vollero una
borsa. In quella figura che fu anche creduta femmi-
nile, l’Aringhi riconobbe una Vittoria, il Bottari la Pri-
mavera, e infine il Garrucci, sostenendo che l’oggetto
recato in mano fosse un pesce indicò nel giovane
Tobiolo che va correndo ad arrecare la luce al pa-
dre ; e che si riconnetterebbe alle figure degli aun-
ghi, come simbolo della fede che dà luce ai passi di
coloro che corrono la vita secondo le leggi divine. Ma
l’ipotesi del Garrucci non ha alcun fondamento. L’og-
Tripoli Vecchia - Affresco cimiteriale del iv secolo
non è necessario ricorrere a sottigliezze di simboli per
spiegar queste scene, nè supporle, come fece il De-
Rossi opere di pagani : esse si spiegano pensando che
nel tempo in cui la religione cristiana era divenuta
quasi ufficiale, molti pagani si convertivano solo per
convenienza, conservando le proprie forme ed usanze,
e mantenendo sui sepolcri, come era proprio dell’arte
classica, le rappresentazioni comuni della vita privata e
civile. Nel caso nostro potrebbe anche esser stata scelta
questa scena virile ad indicare, l’animo forte della de-
funta (quae lea iacet). Nella volta dell’arcosolio ora ri-
cordato nel cimitero di Trasone v’ è un tondo con
dentro un giovane nudo che corre, e sostiene nella
getto tenuto dal giovane in corsa è, come avverte giu-
stamente rnons. Wilpert, un vaso o altro dono che si
offriva ai vincitori della corsa. Ora l’affresco di Tri-
poli viene a confermare questa spiegazione, perchè in
esso si vede chiaramente una figura virile che già ab-
biamo notata, che corre recando in mano un vaso,
premio delia vittoria, e lo agita in alto quasi ad inci-
tare gli aurighi.
Speriamo che gli importanti dipinti siano conser-
vati, e possibilmente, interessandosene le autorità con-
solari italiane di Tripoli, si continuilo scavo che po-
trebbe dare preziosi risultati.
Antonio Munoz.
MISCELLANEA
rate scene che si avvicinano alla nostra. Nella parete
di fronte è il busto del defunto ; ai lati son dipinti au-
nghi che stanno sulle loro quadrighe in atto di mo-
strare la palma della vittoria. In queste scene del circo
il Garriteci vede un simbolo : la palma della vittoria
è il premio celeste a chi ha passato degnamente la vita,
secondo le parole di San Paolo nell’epistola a Timoteo
(II, 4, 67). « Ho bene combattuto e sono arrivato alla
meta della corsa mantenendomi fedele alle leggi divine;
ora mi è riservata la corona delle buone opere ». Ma
mano destra un oggetto incerto che alcuni vollero una
borsa. In quella figura che fu anche creduta femmi-
nile, l’Aringhi riconobbe una Vittoria, il Bottari la Pri-
mavera, e infine il Garrucci, sostenendo che l’oggetto
recato in mano fosse un pesce indicò nel giovane
Tobiolo che va correndo ad arrecare la luce al pa-
dre ; e che si riconnetterebbe alle figure degli aun-
ghi, come simbolo della fede che dà luce ai passi di
coloro che corrono la vita secondo le leggi divine. Ma
l’ipotesi del Garrucci non ha alcun fondamento. L’og-
Tripoli Vecchia - Affresco cimiteriale del iv secolo
non è necessario ricorrere a sottigliezze di simboli per
spiegar queste scene, nè supporle, come fece il De-
Rossi opere di pagani : esse si spiegano pensando che
nel tempo in cui la religione cristiana era divenuta
quasi ufficiale, molti pagani si convertivano solo per
convenienza, conservando le proprie forme ed usanze,
e mantenendo sui sepolcri, come era proprio dell’arte
classica, le rappresentazioni comuni della vita privata e
civile. Nel caso nostro potrebbe anche esser stata scelta
questa scena virile ad indicare, l’animo forte della de-
funta (quae lea iacet). Nella volta dell’arcosolio ora ri-
cordato nel cimitero di Trasone v’ è un tondo con
dentro un giovane nudo che corre, e sostiene nella
getto tenuto dal giovane in corsa è, come avverte giu-
stamente rnons. Wilpert, un vaso o altro dono che si
offriva ai vincitori della corsa. Ora l’affresco di Tri-
poli viene a confermare questa spiegazione, perchè in
esso si vede chiaramente una figura virile che già ab-
biamo notata, che corre recando in mano un vaso,
premio delia vittoria, e lo agita in alto quasi ad inci-
tare gli aurighi.
Speriamo che gli importanti dipinti siano conser-
vati, e possibilmente, interessandosene le autorità con-
solari italiane di Tripoli, si continuilo scavo che po-
trebbe dare preziosi risultati.
Antonio Munoz.