MISCELLANEA
bile che raggiungerà gli altri quadri in Castello ove
sarà più facile ammirarlo.
Nuovi acquisti della regia pinacoteca di Brera.
— Nello spazio di pochi mesi la pinacoteca di Brera,
per opera del suo direttore dott. Corrado Ricci, si è
arricchita di alcune pitture che concorrono a colmare
delle lacune immancabili in una raccolta così eccletica.
Di Cosimo Tura è una tavoletta, di 21 centimetri
per 17 in cui è dipinto, diagonalmente inclinato, Cristo
1 15
sferita, per volere di Napoleone, a Parigi al museo
del Louvre assieme con altre pitture antiche in cambio
di altre opere. Cosi, se non altro, Brera non si la-
scierà più sfuggire il ritratto del poeta Casio amico e
protettore del Boltraffio stesso.
Il museo PoIdi=PezzoIi si è arricchito, alla sua
volta di due opere piccole, ma preziose.
Ricorderò da prima una Pace dei primi anni del
xvi secolo, a forma di piccolo tabernacolo in argento,
Bernardino 'LuinL Ritratto di Francesco II Sforza - Milano, Museo artistico municipale
Crocefisso ; si tratta senza dubbio di un frammento di
quadro, in cui era rappresentato San Francesco d’As-
sisi in atto di ricevere le Stimmate. I caratteri stili-
stici del grande artista ferrarese sono evidenti in questa
figura emaciata del Redentore, disegnata con grande
fermezza.
Del Boltraffio è un ritratto in busto e grande al
vero del poeta Girolamo Casio, con la mano destra
appoggiata sopra un teschio e sorreggente un foglietto
recante dei versi ; ha folta capigliatura, viso imberbe ;
in capo un berretto rosso ed una corona d’alloro, porta
pure una veste rosso intenso ed una sottoveste bru-
nastra. Il dipinto è stato rinvenuto dallo stesso dottor
Corrado Ricci a Bologna, ove troyavasi abbandonato
e trascurato, ed assai guasto. Un prudente restauro
ha restituito pregio ed importanza a questa effigie, che
è la stessa che appare nella Santa conversazione del
medesimo Boltraffio, detta appunto la Madonna Casio,
in antico appunto nella pinacoteca di Brera, e poi tra-
sopra piede, adorno di sei quadretti in ismalto. È alta
in complesso m. 0,16.5 e larga — a sportelli aperti —
m. 0.09. Gli smalti sono alti 0.08.
Tutta l’ossatura ed il piede sono in argento con
doratura e smalti qua e là. Cosi superiormente alla
parte centrale centinata si svolge una decorazione com-
posta di due delfini e di nodi a guisa di fiori ; il nodo
centrale e superiore forma un fiore smaltato in azzurro
e bianco con doratura e termina con un anello trilobo,
dorato. Il sostegno o piede consta di due parti : la su-
periore formata di due cornucopi e di due calici, con
smalto azzurro e bianco e pallottole d’argento; l’in-
feriore di un piede dorato ottagonale e guilloché, con
nodi a fior di giglio capovolti.
I quadretti smaltati sono sei : nella fronte abbiamo
in mezzo il Presepio e negli sportelli San Bernardino
da Siena e San Lodovico di Tolosa; all’opposto; la Cro-
cefissione e lateralmente l’Angelo e la Vergine Annun-
ziata. Nei colori di questi smalti, su lamina d’argento,
bile che raggiungerà gli altri quadri in Castello ove
sarà più facile ammirarlo.
Nuovi acquisti della regia pinacoteca di Brera.
— Nello spazio di pochi mesi la pinacoteca di Brera,
per opera del suo direttore dott. Corrado Ricci, si è
arricchita di alcune pitture che concorrono a colmare
delle lacune immancabili in una raccolta così eccletica.
Di Cosimo Tura è una tavoletta, di 21 centimetri
per 17 in cui è dipinto, diagonalmente inclinato, Cristo
1 15
sferita, per volere di Napoleone, a Parigi al museo
del Louvre assieme con altre pitture antiche in cambio
di altre opere. Cosi, se non altro, Brera non si la-
scierà più sfuggire il ritratto del poeta Casio amico e
protettore del Boltraffio stesso.
Il museo PoIdi=PezzoIi si è arricchito, alla sua
volta di due opere piccole, ma preziose.
Ricorderò da prima una Pace dei primi anni del
xvi secolo, a forma di piccolo tabernacolo in argento,
Bernardino 'LuinL Ritratto di Francesco II Sforza - Milano, Museo artistico municipale
Crocefisso ; si tratta senza dubbio di un frammento di
quadro, in cui era rappresentato San Francesco d’As-
sisi in atto di ricevere le Stimmate. I caratteri stili-
stici del grande artista ferrarese sono evidenti in questa
figura emaciata del Redentore, disegnata con grande
fermezza.
Del Boltraffio è un ritratto in busto e grande al
vero del poeta Girolamo Casio, con la mano destra
appoggiata sopra un teschio e sorreggente un foglietto
recante dei versi ; ha folta capigliatura, viso imberbe ;
in capo un berretto rosso ed una corona d’alloro, porta
pure una veste rosso intenso ed una sottoveste bru-
nastra. Il dipinto è stato rinvenuto dallo stesso dottor
Corrado Ricci a Bologna, ove troyavasi abbandonato
e trascurato, ed assai guasto. Un prudente restauro
ha restituito pregio ed importanza a questa effigie, che
è la stessa che appare nella Santa conversazione del
medesimo Boltraffio, detta appunto la Madonna Casio,
in antico appunto nella pinacoteca di Brera, e poi tra-
sopra piede, adorno di sei quadretti in ismalto. È alta
in complesso m. 0,16.5 e larga — a sportelli aperti —
m. 0.09. Gli smalti sono alti 0.08.
Tutta l’ossatura ed il piede sono in argento con
doratura e smalti qua e là. Cosi superiormente alla
parte centrale centinata si svolge una decorazione com-
posta di due delfini e di nodi a guisa di fiori ; il nodo
centrale e superiore forma un fiore smaltato in azzurro
e bianco con doratura e termina con un anello trilobo,
dorato. Il sostegno o piede consta di due parti : la su-
periore formata di due cornucopi e di due calici, con
smalto azzurro e bianco e pallottole d’argento; l’in-
feriore di un piede dorato ottagonale e guilloché, con
nodi a fior di giglio capovolti.
I quadretti smaltati sono sei : nella fronte abbiamo
in mezzo il Presepio e negli sportelli San Bernardino
da Siena e San Lodovico di Tolosa; all’opposto; la Cro-
cefissione e lateralmente l’Angelo e la Vergine Annun-
ziata. Nei colori di questi smalti, su lamina d’argento,