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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0139

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MISCELLANEA

i 29

Panormi, sua moglie jure romano, essendo privi di
prole, stabiliscono di mettere in comune tutti i loro
beni mobili e stabili, compresi i dotali, e in modo
che, nel caso di morte, il coniuge superstite rimanesse
erede universale. Credo anche interessante render nota
la lista dei testimoni, che sono: maestro Pietrobono
di Salerno, pittore; Nicolò de lo Perrino, pittore;
maestro Gabriele d’Oliveri, catalano, ferraio, e Mar-
tino de Luca, catalano, pittore.

La cappella Mastrantonio in San Francesco. —

Senza punto volere entrare nel vivo della questione

predictam sancti Iacobì bene diligenter et magistra-
liter.

Dal contratto del 2 giugno 1468 per la cappella
Mastrantonio, riprodotto nell’opera del Di Marzo (IGa-
gini, Palermo, i88.t, voi. II, pag. 7) sembrava che
Pietro di Bontate avesse avuto parte nell’opera scul-
toria ; invece, come dimostra il documento di recente
scoperto, egli non era che un semplice marmoraro
costruttore. Se fosse stato un artista nel senso vero
della parola, non sarebbe sceso ad accettare l’inca-
rico di mattonare una chiesa ! Il lavoro di maestro
Pietro, quindi, nella cappella Mastrantonio, si dovette

San Girolamo e San Gregorio Magno
Bassorilievo

Palermo, Cappella Mastrantonio in San Francesco d'Assisi

Laurana, credo che possa avere molto interesse un
documento da me trovato negli atti di notar Lorenzo
Vulpi (Registri a. 1491 92, ind. X, n. 1147, Archivio
di Stato in Palermo), per mezzo del quale possiamo
conoscere la vera qualità di Pietro di Bontate che,
come sappiamo, fu consocio di Francesco di Laurana
nel lavoro della cappella Mastrantonio in San Fran-
cesco di Assisi. Addì 8 giugno 1492, cioè dopo 24 anni
dalla data di quest’opera, magister Petrus de Bonitate,
marmorarius, si obbliga col m° Antonio... e con Lo-
renzo Marce, stipulanti a nome proprio e della con-
fraternita di San Giacomo di Trapani, accedere in
diciatti civiiatem Drepani et amadonare ecclesiam

limitare al rivestimento di marmo e precisamente a
quella parte determinata nel contratto nel modo se-
guente: et in eadem cappella facere, ut dicitur, lu pa-
vimenta sive planu cum li scalum di marmora ; item
carnariam cum eius lapide sive cohoperchio etiam di
marmora ; item in eadetn cappella facere quamdam se-
pulturam di marmora super columpnis etiam de mar-
mora; item altare cum lapide ditti altaris etiam di
marmora super quatuor columpnas etiam di marmora.
Del resto che Pietro di Bontate non fosse scultore dav-
vero, vien provato anche dal fatto che negli atti no-
tarili non si è rinvenuto mai alcun contratto di lui per
opera di scultura.
 
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