L'OPERA DI DOMENICO GAGINI IN SICILIA
151
esterminio cagionato dalle riforme architettoniche del fiorentino Ferdinando Fuga insieme
con tanti altri preziosi marmi dispersi o distrutti.
Poco tempo fa la scoverta di vari bassorilievi, fra cui qualcuno con la rappresentanza
di Santa Cristina, avvenuta nei ma-
gazzini del duomo, fece, per un mo-
mento, sussultare di gioia gli ama-
tori dell’arte, essendo subito corsa
la mente ai lavori di Domenico Ga-
gini nella famosa cappella dell’antica
patrona di Palermo.
Ma da un diligente esame è
risultato che le scolture si deb-
bono attribuire agli ultimissimi anni
del '400, e che non hanno per nulla il
carattere dello scalpello gaginesco.
Piuttosto a noi sembra che pos-
sano appartenere all’antica cappella
le due statuette, alte circa m. 0.95,
della cripta dello stesso duomo, rap-
presentanti l’una Sant’Agata col so-
lito simbolo del martirio, le mam-
melle nella sinistra; e la seconda
nn’altra vergine con la sola palma,
che potrebbe essere anche Santa Cri-
stina. E ancora bisogna aggiungerne
una terza, avente tutti i caratteri del-
l’Annunziata, sulla cui provenienza
non si può fare alcuna supposizione. Esse corrispondono, in modo evidente, alle figure sim-
boliche già accennate, in San Francesco d’Assisi: nei lineamenti del viso rotondetto col nasino
leggermente in su, con gli occhi a mandorla e la boccuccia un po’prominente ; nella vaga
acconciatura; nella tecnica generale arcaizzante sì, ma illuminata da dolcissima ingenuità.
* * *
Un documento prezioso, che rivela un nuovo aspetto nel Gagini, è quello riguardante
la bella chiesa dell’Annunziata in Palermo. Si tratta di un’apoca del 20 agosto 2a Ind. 1484,
con la quale il nostro scultore dichiara di aver ricevuto, insieme con un suo compagno non
nominato, dal nobile Nicola de Saladino, onze 45 in oro per il prezzo delle colonne e dei capi-
telli di marmo venduti alla venerabile confraternita di Santa Maria dell’Annunziata.1
La chiesetta quattrocentistica, di una grande semplicità ed eleganza, ha dato luogo ad
opinioni controverse intorno alla sua data di fondazione.
Secondo noi, essa sorse nel luogo stesso dove fu eretta nel Trecento un’altra chiesa
Domenico Gagini : Capitello - Palermo, Chiesa dell’Annunziata
(S. Agati, disegnò)
1 Die xx° augusti ije Ind. (1484). Mr Dominicus
Gagini scultor, civis Panormi, coram nobis sponte
dixit et fuit confessus habuisse et recepisse una insi-
limi cum eius socio a quondam nobili Alfonso Sala-
dino, presente et stipulante nobili Nicolao de Sala-
dino, uno filioruni et heredum ipsius quondam Al-
fonsi, uncias auri xxxxv in pecunia numerata, prò
precio colomnarum et capitellorum marmore, per ip-
sum magistrum Dominicum et socium venditarum et
assignatarum ven. confraternitati Sancte Marie de la
Nunciata; de qua solucione ipse Mr Dominicus fecit
jam aliam notani in margine contractus vendicionis
dictarum columpnarum, renuncians, etc. Not. Dom«>
Dileo an. 1479-99 ind. xiu-in, voi. 1392. Archivio di
Stato in Palermo.
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esterminio cagionato dalle riforme architettoniche del fiorentino Ferdinando Fuga insieme
con tanti altri preziosi marmi dispersi o distrutti.
Poco tempo fa la scoverta di vari bassorilievi, fra cui qualcuno con la rappresentanza
di Santa Cristina, avvenuta nei ma-
gazzini del duomo, fece, per un mo-
mento, sussultare di gioia gli ama-
tori dell’arte, essendo subito corsa
la mente ai lavori di Domenico Ga-
gini nella famosa cappella dell’antica
patrona di Palermo.
Ma da un diligente esame è
risultato che le scolture si deb-
bono attribuire agli ultimissimi anni
del '400, e che non hanno per nulla il
carattere dello scalpello gaginesco.
Piuttosto a noi sembra che pos-
sano appartenere all’antica cappella
le due statuette, alte circa m. 0.95,
della cripta dello stesso duomo, rap-
presentanti l’una Sant’Agata col so-
lito simbolo del martirio, le mam-
melle nella sinistra; e la seconda
nn’altra vergine con la sola palma,
che potrebbe essere anche Santa Cri-
stina. E ancora bisogna aggiungerne
una terza, avente tutti i caratteri del-
l’Annunziata, sulla cui provenienza
non si può fare alcuna supposizione. Esse corrispondono, in modo evidente, alle figure sim-
boliche già accennate, in San Francesco d’Assisi: nei lineamenti del viso rotondetto col nasino
leggermente in su, con gli occhi a mandorla e la boccuccia un po’prominente ; nella vaga
acconciatura; nella tecnica generale arcaizzante sì, ma illuminata da dolcissima ingenuità.
* * *
Un documento prezioso, che rivela un nuovo aspetto nel Gagini, è quello riguardante
la bella chiesa dell’Annunziata in Palermo. Si tratta di un’apoca del 20 agosto 2a Ind. 1484,
con la quale il nostro scultore dichiara di aver ricevuto, insieme con un suo compagno non
nominato, dal nobile Nicola de Saladino, onze 45 in oro per il prezzo delle colonne e dei capi-
telli di marmo venduti alla venerabile confraternita di Santa Maria dell’Annunziata.1
La chiesetta quattrocentistica, di una grande semplicità ed eleganza, ha dato luogo ad
opinioni controverse intorno alla sua data di fondazione.
Secondo noi, essa sorse nel luogo stesso dove fu eretta nel Trecento un’altra chiesa
Domenico Gagini : Capitello - Palermo, Chiesa dell’Annunziata
(S. Agati, disegnò)
1 Die xx° augusti ije Ind. (1484). Mr Dominicus
Gagini scultor, civis Panormi, coram nobis sponte
dixit et fuit confessus habuisse et recepisse una insi-
limi cum eius socio a quondam nobili Alfonso Sala-
dino, presente et stipulante nobili Nicolao de Sala-
dino, uno filioruni et heredum ipsius quondam Al-
fonsi, uncias auri xxxxv in pecunia numerata, prò
precio colomnarum et capitellorum marmore, per ip-
sum magistrum Dominicum et socium venditarum et
assignatarum ven. confraternitati Sancte Marie de la
Nunciata; de qua solucione ipse Mr Dominicus fecit
jam aliam notani in margine contractus vendicionis
dictarum columpnarum, renuncians, etc. Not. Dom«>
Dileo an. 1479-99 ind. xiu-in, voi. 1392. Archivio di
Stato in Palermo.