MISCELLANEA
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lode come nel biasimo. Che questa volta però ci tro- dentissimi di affinità, anzi di derivazione, rispetto alla
viamo di fronte alla verità, deve persuaderci un altro medaglia del Guazzalotti. La corrispondenza non po-
.id ùcr.im teiti prti fcdcm
irctfq-.diltf'hlllini fili)fin
dni nri ihu tri debilitilo t
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tsf xptfidd ibuf taf m.fs
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CfIxii.Vera 11 ir
nof^mfet inifcncviTdcuf
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hnmcnfunf ccmilir.m tu
'JfòlrA K nfp.ifhtr.imgrctnffui ere
Adidir-ct.iltr fine ttLinftm
ttdclif'jfpuli vcgvx. ii.iuicu1.im mlTircvjtuf hcc nctif ù «1 ai dì
rrz,
Miniatura del codice I, Vili, 285 della biblioteca Chigi in Roma
fatto. In quel palazzo di Pienza, dove tutto ci parla
f ancora del suo fondatore, si osserva affrescato sopra
una porta un ritratto di lui, che presenta caratteri evi-
trebbe essere più completa, sia che si consideri l’in-
sieme, sia che si abbia riguardo ai particolari intrinseci
ed estrinseci. Non è inopportuno notare che nell’af-
fresco e nella medaglia si legge la mede-
sima iscrizione: ENAEAS (sic). PIVS.
SENENSI3. PAPA. SECVNDVS. Per-
sino la grafia errata Enaeas per Aeneas
è comune. Lo stile della decorazione
Monumento sepolcrale di Pio II
Roma, Chiesa di Sant’Andrea della Valle
(Fotografia Alinari)
arieggia il Cinquecento incipiente ;
quindi è a concludere che si tratta
di una derivazione dell’affresco dalla
medaglia. Se il pittore di (niello prese
norma da questa nel ritrarre Pio II,
è chiaro che tanto egli quanto i com-
mittenti — parenti prossimi del papa —
ritenevano somigliante l’opera di An-
drea. Essa è dunque da ritenersi in
certo modo come la pietra di para-
gone alla quale si debbono saggiare
le altre immagini di Pio II, contempo-
ranee o di poco posteriori, per stabi-
lire se e quali si possano considerare
come ritratti.
Difficile, anzi impossibile, mi pare
trovare una qualunque connessione tra
la medaglia del Guazzalotti, le tavo-
lette senesi e le miniature senesi, chi-
giana e corsiniana. Nè con la descri-
zione del Campano nè con l’opera
dell’artista pratese ha che fare la mi-
niatura del codice corsiniano, rappre-
sentazione puramente ideale. La testa
di Pio II miniata nel codice effigiano
presenta invece qualche rapporto con
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lode come nel biasimo. Che questa volta però ci tro- dentissimi di affinità, anzi di derivazione, rispetto alla
viamo di fronte alla verità, deve persuaderci un altro medaglia del Guazzalotti. La corrispondenza non po-
.id ùcr.im teiti prti fcdcm
irctfq-.diltf'hlllini fili)fin
dni nri ihu tri debilitilo t
EP1&COFV6
**■ £ ^V V 5 ^ vo|V
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Miniatura del codice I, Vili, 285 della biblioteca Chigi in Roma
fatto. In quel palazzo di Pienza, dove tutto ci parla
f ancora del suo fondatore, si osserva affrescato sopra
una porta un ritratto di lui, che presenta caratteri evi-
trebbe essere più completa, sia che si consideri l’in-
sieme, sia che si abbia riguardo ai particolari intrinseci
ed estrinseci. Non è inopportuno notare che nell’af-
fresco e nella medaglia si legge la mede-
sima iscrizione: ENAEAS (sic). PIVS.
SENENSI3. PAPA. SECVNDVS. Per-
sino la grafia errata Enaeas per Aeneas
è comune. Lo stile della decorazione
Monumento sepolcrale di Pio II
Roma, Chiesa di Sant’Andrea della Valle
(Fotografia Alinari)
arieggia il Cinquecento incipiente ;
quindi è a concludere che si tratta
di una derivazione dell’affresco dalla
medaglia. Se il pittore di (niello prese
norma da questa nel ritrarre Pio II,
è chiaro che tanto egli quanto i com-
mittenti — parenti prossimi del papa —
ritenevano somigliante l’opera di An-
drea. Essa è dunque da ritenersi in
certo modo come la pietra di para-
gone alla quale si debbono saggiare
le altre immagini di Pio II, contempo-
ranee o di poco posteriori, per stabi-
lire se e quali si possano considerare
come ritratti.
Difficile, anzi impossibile, mi pare
trovare una qualunque connessione tra
la medaglia del Guazzalotti, le tavo-
lette senesi e le miniature senesi, chi-
giana e corsiniana. Nè con la descri-
zione del Campano nè con l’opera
dell’artista pratese ha che fare la mi-
niatura del codice corsiniano, rappre-
sentazione puramente ideale. La testa
di Pio II miniata nel codice effigiano
presenta invece qualche rapporto con