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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Toesca, Pietro: Ricordi di un viaggio in Italia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0267

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RICORDI DI UN VIAGGIO IN ITALIA

243

Un disegno posseduto dalla Galleria Nazionale di Roma (Tav. Il) e attribuito da alcuno a
Piero di Cosimo da altri a Luca Signorelli o a don Bartolomeo,1 ci pare opera di quest’ultimo
pittore. Se nella collezione dei disegni della stessa Galleria Nazionale si considerano i putti
disegnati da Piero di Cosimo con tanta precisione nei fini contorni, con minuziose e diligenti
lumeggiagiature, non si potrà mai pensare che la stessa mano abbia potuto eseguire il disegno
del quale parliamo, che è invece lavorato a matita e a polvere di carbone secondo una tecnica
assai vicina a quella del Signorelli. Da un lato del foglio è abbozzato il profilo di un giovane,
che ricorda alcune figure dell’afFresco del Testamento di Mose, dall’altro lato è condotta a
termine, con lapis nero, una testa di vecchio staccata sulla calda tinta del fondo. Il disegnatore

Fig. 14 — Maestro del Trionfo della Castità : Devote - Milano, Galleria Crespi

(Fotografia Anderson)

cercò di modellare le forme per mezzo della luce, così come lece il pittore della tela di Cor-
tona : la luce percuote il viso rugoso, rischiara le grinze rigonfie intorno agli occhi, le labbra
arcuate e sottili, mentre il selvatico vecchio, alzando il viso obliquamente — e la fronte
sfugge all’indietro — sta assorto nella sua visione. V’è tale figura di apostolo nella tela di
Cortona che sembra ricavata da questo stesso studio e non lascia dubbio che il disegno sia
opera dell’abate di San Clemente nell’ultimo periodo di sua attività.

Il quadro di Cortona e il disegno della Galleria Nazionale ci conducono a sospettare la
mano di don Bartolomeo in una tavoletta di Palazzo Pitti, che il catalogo dichiara d’ignoto
autore (fig. 9). Sopra un fondo opaco, rotto dalla tinta del nimbo, il santo solleva il viso: un
forte chiarore lo investe dall’alto, scopre ogni ruga della cute, avviva l’occhio grande e rigonfio
rapito dalla visione che intenerisce ed illumina lo spirito del burbero vecchio. I piani non
disfiorati da quell’onda di luce restano immersi in ombre vitree, uniformi, entro le quali le
carni diventano quasi monocromatiche. Parve a F. Knapp2 che il quadretto fosse guasto assai,

1 U. Fleres, Disegni della Galleria Nazionale in 2 Knapp, Piero dì Cosimo. Halle, 1899.

Roma (Le Gali. Naz. It., II).
 
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