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PIETRO TOESCA
tale nondimeno da potersi ritenere come studio o anche copia di una figura di Sant’Antonio
che si vede nella tavola dell’ Immacolata Concezione, opera di Piero di Cosimo conservata
nella Galleria degli Uffizi, ma il dipinto non lascia veramente scorgere nella nitidezza della
sua esecuzionè traccia alcuna di ritocco, ed al confronto dimostra di non avere con quella
Fig. 13 — Bastiano Mainanti: Madonna della Cintola - Firenze, Santa Croce
(Fotografia Alinari)
figura se non una rassomiglianza lontana. Piero di Cosimo non adopera nel quadro degli
Uffizi, e nemmeno nei due mirabili ritratti dell’Aja (che hanno rughe quasi graffite sulla fronte,
come si vedono anche nel San Giuseppe del quadro della Galleria di Dresda), uno studio così
veristico dell’epidermide; egli interpreta in altro modo gli effetti luminosi, cercando di sfu-
marli mediante colori densi ed oleosi, senza dipingere mai carni quasi a monocroma quali
appaiono qui»
PIETRO TOESCA
tale nondimeno da potersi ritenere come studio o anche copia di una figura di Sant’Antonio
che si vede nella tavola dell’ Immacolata Concezione, opera di Piero di Cosimo conservata
nella Galleria degli Uffizi, ma il dipinto non lascia veramente scorgere nella nitidezza della
sua esecuzionè traccia alcuna di ritocco, ed al confronto dimostra di non avere con quella
Fig. 13 — Bastiano Mainanti: Madonna della Cintola - Firenze, Santa Croce
(Fotografia Alinari)
figura se non una rassomiglianza lontana. Piero di Cosimo non adopera nel quadro degli
Uffizi, e nemmeno nei due mirabili ritratti dell’Aja (che hanno rughe quasi graffite sulla fronte,
come si vedono anche nel San Giuseppe del quadro della Galleria di Dresda), uno studio così
veristico dell’epidermide; egli interpreta in altro modo gli effetti luminosi, cercando di sfu-
marli mediante colori densi ed oleosi, senza dipingere mai carni quasi a monocroma quali
appaiono qui»