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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0326

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300

MISCELLANEA

Filippo Lippi: Madonna col Putto e angeli
Firenze, Uffizi. (Fotografia Brogi)

Diamante, evidente nell’angiolo che si vede sul primo
piano, coperto di vesti convenzionali, difettose di mo-
dellatura e quindi di rilievo, di una esecuzione tecnica
diligente, ma debole, e privo della gioconda spensie-
ratezza di cui frate Filippo animò i suoi putti e i suoi
angeli.

Anche il tipo della Madonna ricorda altri quadri
dipinti da Filippo Lippi intorno al tempo in cui esegui
la tavola degli Uffizi ; tipo che non deriva dalla Santa
Margherita, effigiata vicino alla Vergine della cintola
della Galleria Comunale di Prato, e che non si ritrova
soltanto nel citato quadro degli Uffizi, conte vorrebbe
il Supino,1 ma che appare nel tondo della Galleria

1 I. B. Supino, Fra Filippo Lippi, Firenze, Alinari, 1902,

Pag. 93-

de’ Pitti, con ogni probabilità or-
dinato da Leonardo Bartolini al pit-
tore prima del suo trasferimento a
Prato ed eseguito nel 1452, 1 e si
rivede appunto nella ricordata im-
magine di Santa Margherita, nella
Vergine adorante della Galleria Co-
munale di Prato, nella Madonna che
assiste alla scena della Circoncisione,
conservata nella chiesa dello Spirito
Santo, in Erodiade, in Salontee nelle
ancelle di Erodiade degli affreschi
della cattedrale della stessa città.
Onde in me resta sempre il dubbio
che quelle donne dalla fronte am-
pia e tondeggiante, dalle ciglia sot-
tili e dal naso fine, ricordino, come
vorrebbe il Supino, i tratti di Lu-
crezia Buti che il pittore prese a mo-
della e rapì dal monastero di Prato
solo nel 1457.

Questo solo possiamo ragionevol-
mente affermare : che la tavola del
signor Harnisch è forse di poco ante-
riore a quella simile degli Uffizi, in
cui sono più amorosamente curati
i particolari dell’ acconciatura della
Vergine e le estremità di tutte le
figure e il perfezionamento della
composizione tradisce una lenta ela-
borazione del primo pensiero dell'ar-
tista. Quanto all’ anno in cui fu di-
pinto questo quadro, l’Ulmann2 lo
designa approssimativamente, sup-
ponendo che esso sia stato eseguito
dal pittore per Giovanni di Cosimo
de’ Medici, in ringraziamento della
parte da lui presa nell’ ordinazione
fattagli nel 1458 dal re di Napoli; 3
il Supino conferma tale supposizione
e per la somiglianza del putto della tavola degli Uffizi
con l’autoritratto che il Lippi introdusse ueWIncorona-
zione della Vergine dell’Accademia di belle arti in Fi-
renze, s’induce a credere che nel putto sia ritratto il pic-
colo Filippino ; onde anche per questo la tavola degli
Uffizi dovrebbe esser posteriore al 1457. Senza insistere
sulla difficoltà di dimostrare la somiglianza di un bam-
bino lattante con un uomo di circa quarantacinque
anni, basterà osservare che di putti ricciuti, dal viso corto
e schiacciato, simili a quello della tavola degli Uffizi,
se ne trovano in molti quadri di frate Filippo, certo

1 Crowe e Cavalcaseli^, Storia della pittura in Italia, Fi-
renze, Le Monnier, 1892, V, pag. 185.

2 H. Ulmann, Sandro Botticelli, Munchen, 1893, pag. 16.

3 Cfr. in Gaye, Carteggio inedito d'artisti, I, pag. 180 e Crowe
e Cavalcaselo:, op. citi., V, pag. 162 e seg.
 
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