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MISCELLANEA
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Affreschi del secolo xiv
Chiesa della badia di Chiaravalle della Colomba
locale col rimuovere il muro di riempimento e ne usci
un elegante ambiente di forma ottagonale. Le pareti
sono decorate di pregevoli pitture, v’ hanno colon-
nine in rilievo sormontate da eleganti [capitelli che
servivano d’imposta ai costoloni della vòlta antica a
sesto acuto. Questa vòlta più non esiste, se ne rin-
venne solamente la chiave scolpita e riccamente deco-
rata a colori. Una parte peraltro di quelle interessanti
decorazioni è sparita per le manomissioni dei secoli
posteriori. Ad ogni modo le parti giunte a noi in buono
stato indicano che ivi più che altrove si era sfoggiato
in ricchezza decorativa.
I primi e più importanti affreschi meglio conservati
venuti in luce sono tre. Il primo di
m, 7 d’altezza per 4 di larghezza è nel
muro di fondo sotto una finestrina di
forma circolare elegantemente deco-
rata; è una composizione rappresen-
tante la Crocifissione, mirabile per le
tinte ancora conservate nonostante le
fosse a ridosso un muro di cm. 60. La
disposizione e l’atteggiamento delle
figure hanno qualche analogia con
quella dipinta dai fratelli Sanseverino
nella chiesa di S. Giovanni di Urbino.
A sinistra della predetta composi-
zione, cioè in altra parete dell’otta-
gono, entro ad una nicchia, si vede
un altro affresco rappresentante un
abate mitrato coperto da piviale che
sta davanti ad un piccolo altare, ai
cui lati sono due chierici che of-
frono al celebrante il pane ed il
calice pel sacrificio. La decorazione
di questi tre personaggi é di maniera
bizantina, benché la composizione
sia quattrocentista. All’infuori della
nicchia fra decorazioni svariate tro-
vatisi disposti in bell’armonia profeti
ed apostoli.
Il terzo affresco scoperto trovasi
su una terza parete dell’ottagono: è
benissimo conservato e rappresenta
in grandezza al vero un abate mi-
trato benedicente con la destra e
col pastorale nella sinistra ; è vestito
alla bizantina con ampio paluda-
mento ricco di fregi stampinati.
Ora si accudisce al restauro delle
finestre originarie ove erano stati
aperti due grandi finestroni a luce
rettangolare distruggendo con tale
opera le spalle delle finestre primitive
e schiantando due lesene d’angolo con
grande pericolo del crollo dell’edifi-
cio. I restauri si compiono dall’ufificio
regionale dei monumenti dell’Emilia, sotto la direzione
dell’intelligente ing. Germano Ottavio. Le spese sono
sostenute in parte dal Ministero della pubblica istruzione
ed in parte dai privati, costituiti in Comitato « Pro Co-
lumbia ». Da quanto è stato brevemente esposto appare
di quanta importanza artistica sia la splendida e storica
abbazia e l’unito chiostro che suscitano le meraviglie
degli appassionati cultori dell’arte, e che meriterebbero
di essere maggiormente conosciuti e studiati.
D. Guglielmo Bertuzzi.
La “ Madonna del donatore ” nel convento di
Sant’ Onofrio in Roma. — È nota la questione che
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Affreschi del secolo xiv
Chiesa della badia di Chiaravalle della Colomba
locale col rimuovere il muro di riempimento e ne usci
un elegante ambiente di forma ottagonale. Le pareti
sono decorate di pregevoli pitture, v’ hanno colon-
nine in rilievo sormontate da eleganti [capitelli che
servivano d’imposta ai costoloni della vòlta antica a
sesto acuto. Questa vòlta più non esiste, se ne rin-
venne solamente la chiave scolpita e riccamente deco-
rata a colori. Una parte peraltro di quelle interessanti
decorazioni è sparita per le manomissioni dei secoli
posteriori. Ad ogni modo le parti giunte a noi in buono
stato indicano che ivi più che altrove si era sfoggiato
in ricchezza decorativa.
I primi e più importanti affreschi meglio conservati
venuti in luce sono tre. Il primo di
m, 7 d’altezza per 4 di larghezza è nel
muro di fondo sotto una finestrina di
forma circolare elegantemente deco-
rata; è una composizione rappresen-
tante la Crocifissione, mirabile per le
tinte ancora conservate nonostante le
fosse a ridosso un muro di cm. 60. La
disposizione e l’atteggiamento delle
figure hanno qualche analogia con
quella dipinta dai fratelli Sanseverino
nella chiesa di S. Giovanni di Urbino.
A sinistra della predetta composi-
zione, cioè in altra parete dell’otta-
gono, entro ad una nicchia, si vede
un altro affresco rappresentante un
abate mitrato coperto da piviale che
sta davanti ad un piccolo altare, ai
cui lati sono due chierici che of-
frono al celebrante il pane ed il
calice pel sacrificio. La decorazione
di questi tre personaggi é di maniera
bizantina, benché la composizione
sia quattrocentista. All’infuori della
nicchia fra decorazioni svariate tro-
vatisi disposti in bell’armonia profeti
ed apostoli.
Il terzo affresco scoperto trovasi
su una terza parete dell’ottagono: è
benissimo conservato e rappresenta
in grandezza al vero un abate mi-
trato benedicente con la destra e
col pastorale nella sinistra ; è vestito
alla bizantina con ampio paluda-
mento ricco di fregi stampinati.
Ora si accudisce al restauro delle
finestre originarie ove erano stati
aperti due grandi finestroni a luce
rettangolare distruggendo con tale
opera le spalle delle finestre primitive
e schiantando due lesene d’angolo con
grande pericolo del crollo dell’edifi-
cio. I restauri si compiono dall’ufificio
regionale dei monumenti dell’Emilia, sotto la direzione
dell’intelligente ing. Germano Ottavio. Le spese sono
sostenute in parte dal Ministero della pubblica istruzione
ed in parte dai privati, costituiti in Comitato « Pro Co-
lumbia ». Da quanto è stato brevemente esposto appare
di quanta importanza artistica sia la splendida e storica
abbazia e l’unito chiostro che suscitano le meraviglie
degli appassionati cultori dell’arte, e che meriterebbero
di essere maggiormente conosciuti e studiati.
D. Guglielmo Bertuzzi.
La “ Madonna del donatore ” nel convento di
Sant’ Onofrio in Roma. — È nota la questione che