/ QUADRI ITALIANI NELLA COLLEZIONE LEUCHTENBERG
345
Probabilmente, come affer-
mano Crowe e Cavalcasene, il
quadro è identico a quello che
il Tassi descrive in casa Pozzi
a Bergamo, il quale nel 1753 era
passato di là a Lisbona.
Benissimo conservato è il
quadro d’uno scolare del Cima :
Sant’Antonio fra i santi Rocco e
Maddalena (fig. 14), dal Waagen
dato al Previtali, da Crowe e Ca-
valcasene a Girolamo da Udine e
dal catalogo indicato col nome
del Caroto. Il verde, il giallo
arancio, il rosa, il grigio, il giallo
oliva non sono mescolati troppo
armonicamente fra di loro. Il co-
lore della faccia di Antonio è di
„ un rosso mattone, con grande di-
ligenza sono fatti i capelli uno
per uno, la faccia della Santa
Maddalena non manca di una
certa grazia.
Un notevole dipinto della
cara Sofonisba Anguissola è il
ritratto d’una dama ignota. Se-
condo le antecedenti denomina-
zioni, doveva rappresentare Ca-
terina Cornaro; ma i lineamenti
non corrispondono ai noti ritratti
della famosa Regina di Cipro, e
del resto sarebbe inammissibile
per il tempo, perchè Caterina era
morta venti o trenta anni prima
della nascita dell’Anguissola, al-
l’età di cinquantasei anni. Non
potrebbe forse questo ritratto,
così vivo e diligentemente con.
dotto e così interessante per la
ricca magnificenza del vestito, modello di buon gusto, rappresentare qualche principessa
spagnola, sapendosi che l’Anguissola, chiamata nel 1559 da Filippo II alla Corte di Madrid,
vi dimorò fino al 1570?
La collezione possiede anche alcune opere capitali di scuola spagnola, che qui potremo
notare dopo le italiane.
Il ritratto d’uomo attribuito al Velasquez è d’una grande vivacità, modellato con forza;
ma manca di quella potente rapidità di rappresentazione che è propria alle opere del maestro
cui si attribuisce. Sembra l’opera d’un maestro italiano contemporaneo del Velasquez.
Vi sono due quadri del Murillo.
Tra le rappresentazioni di Cristo bambino, come il Buon Pastore del Murillo (del
Museo del Praclo del barone Rothschild), l’esemplare della Galleria Leuchtenberg è uno dei
più belli (fig. 18). Il piccolo Salvatore volge la faccia allo spettatore, con gli occhi rivolti in alto,
L’Arte VI, 43.
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Probabilmente, come affer-
mano Crowe e Cavalcasene, il
quadro è identico a quello che
il Tassi descrive in casa Pozzi
a Bergamo, il quale nel 1753 era
passato di là a Lisbona.
Benissimo conservato è il
quadro d’uno scolare del Cima :
Sant’Antonio fra i santi Rocco e
Maddalena (fig. 14), dal Waagen
dato al Previtali, da Crowe e Ca-
valcasene a Girolamo da Udine e
dal catalogo indicato col nome
del Caroto. Il verde, il giallo
arancio, il rosa, il grigio, il giallo
oliva non sono mescolati troppo
armonicamente fra di loro. Il co-
lore della faccia di Antonio è di
„ un rosso mattone, con grande di-
ligenza sono fatti i capelli uno
per uno, la faccia della Santa
Maddalena non manca di una
certa grazia.
Un notevole dipinto della
cara Sofonisba Anguissola è il
ritratto d’una dama ignota. Se-
condo le antecedenti denomina-
zioni, doveva rappresentare Ca-
terina Cornaro; ma i lineamenti
non corrispondono ai noti ritratti
della famosa Regina di Cipro, e
del resto sarebbe inammissibile
per il tempo, perchè Caterina era
morta venti o trenta anni prima
della nascita dell’Anguissola, al-
l’età di cinquantasei anni. Non
potrebbe forse questo ritratto,
così vivo e diligentemente con.
dotto e così interessante per la
ricca magnificenza del vestito, modello di buon gusto, rappresentare qualche principessa
spagnola, sapendosi che l’Anguissola, chiamata nel 1559 da Filippo II alla Corte di Madrid,
vi dimorò fino al 1570?
La collezione possiede anche alcune opere capitali di scuola spagnola, che qui potremo
notare dopo le italiane.
Il ritratto d’uomo attribuito al Velasquez è d’una grande vivacità, modellato con forza;
ma manca di quella potente rapidità di rappresentazione che è propria alle opere del maestro
cui si attribuisce. Sembra l’opera d’un maestro italiano contemporaneo del Velasquez.
Vi sono due quadri del Murillo.
Tra le rappresentazioni di Cristo bambino, come il Buon Pastore del Murillo (del
Museo del Praclo del barone Rothschild), l’esemplare della Galleria Leuchtenberg è uno dei
più belli (fig. 18). Il piccolo Salvatore volge la faccia allo spettatore, con gli occhi rivolti in alto,
L’Arte VI, 43.