MISCELLANEA
397
Defendente De Ferrari: San Giov. Battista, San Girolamo
e il Donatore
Milano, R. Pinacoteca di Brera
perchè, se non possiamo dire che è di mano
dello Squarcione, certamente è della sna bot-
tega.
Chiuderò accennando ad altre pitture non
prive di interesse.
Lo Strozzi detto il « prete genovese ». —
Ritratto di un commendatore dell’ordine di
Malta. Pittura larga e magistrale.
Rosa da Tivoi.i. — Due quadretti di pe-
core e capre.
Gian Paolo Panini. — Un quadretto di
rovine con figure.
Maniera di Luca Giordano. — Rebecca
al pozzo.
Tabernacolo o trittico di Bernardino
Butinone acquistato dal Museo del Ca-
stello. — La galleria antica del Museo mu-
nicipale del Castello si è arricchita, a cura
del suo presidente il prof. Sinigaglia, di un
piccolo tabernacolo a due sportelli di quel mo-
desto quanto interessante collaboratore dello
Zenale che fu Bernardino Butinone, lui pure
di Treviglio. La parte centrale è centinata,
quindi i due sportelli terminano superiormente
a mezza lunetta. Nella lunetta abbiamo il giudi-
zio universale, e questa che è la pittura la quale
occupa maggior spazio è però l’ultima della
serie delle altre dodici piccole pitture, che co-
minciano nello sportello di sinistra ed in tanti
piccoli scompartì si svolgono dall’alto al basso
nell’ordine seguente:
Sportello
di
sinistra
Corpo centrale
Sportello
di
destra
I
'3
IO
2
4 5
6
11
3
co
9
12
N. i. L’Annunciazione. —Composizione che
ricorda quella del Foppa; l’angelo rivela lon-
tana reminiscenza toscana, reminiscenza che
vedesi appunto nell’affresco della cappella Por-
tinari a Milano.
N. 2. La Visitazione. — Composizione tra-
dizionale, la quale forma il modello o tipo
che continuerà ad essere seguito da Gaudenzio
Ferrari, come vedesi in una delle sue tavo-
lette giovanili della Pinacoteca di Torino.
N. 3. Presepio. — Ricorda quelli del Foppa e del
Civerchio.
N. 4. La Fuga in Egitto. — Composizione anch’essa
tradizionale.
N. 5. Il Battesimo di Gesù. — 11 fondo di paese
con rupi è di maniera padovana, dalla quale scuola
squarcionesca deriva per l’appunto il Butinone.
N. 6. La Cena. — I personaggi sono disposti in
cerchio attorno ad un tavolo ; concetto preso dai pa-
dovani all’affresco di Giotto nella cappella dell’Arena
a Padova stessa, e che passa anche questo in Gau-
denzio Ferrari, come vedesi nella sua Cena della chiesa
della Passione in Milano.
N. 7. La Flagellazione. — Interessante pel fondo di
architettura e pel movimento delle figure, che si ritrova
pure nei vecchi pittori ferraresi oriundi padovani.
N. S. L’Andata al Calvario. — In piccolo spazio
molte figure piene di vita e di animazione. La Vergine
desolata, lo sforzo dei soldati per spingere e tra-
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Defendente De Ferrari: San Giov. Battista, San Girolamo
e il Donatore
Milano, R. Pinacoteca di Brera
perchè, se non possiamo dire che è di mano
dello Squarcione, certamente è della sna bot-
tega.
Chiuderò accennando ad altre pitture non
prive di interesse.
Lo Strozzi detto il « prete genovese ». —
Ritratto di un commendatore dell’ordine di
Malta. Pittura larga e magistrale.
Rosa da Tivoi.i. — Due quadretti di pe-
core e capre.
Gian Paolo Panini. — Un quadretto di
rovine con figure.
Maniera di Luca Giordano. — Rebecca
al pozzo.
Tabernacolo o trittico di Bernardino
Butinone acquistato dal Museo del Ca-
stello. — La galleria antica del Museo mu-
nicipale del Castello si è arricchita, a cura
del suo presidente il prof. Sinigaglia, di un
piccolo tabernacolo a due sportelli di quel mo-
desto quanto interessante collaboratore dello
Zenale che fu Bernardino Butinone, lui pure
di Treviglio. La parte centrale è centinata,
quindi i due sportelli terminano superiormente
a mezza lunetta. Nella lunetta abbiamo il giudi-
zio universale, e questa che è la pittura la quale
occupa maggior spazio è però l’ultima della
serie delle altre dodici piccole pitture, che co-
minciano nello sportello di sinistra ed in tanti
piccoli scompartì si svolgono dall’alto al basso
nell’ordine seguente:
Sportello
di
sinistra
Corpo centrale
Sportello
di
destra
I
'3
IO
2
4 5
6
11
3
co
9
12
N. i. L’Annunciazione. —Composizione che
ricorda quella del Foppa; l’angelo rivela lon-
tana reminiscenza toscana, reminiscenza che
vedesi appunto nell’affresco della cappella Por-
tinari a Milano.
N. 2. La Visitazione. — Composizione tra-
dizionale, la quale forma il modello o tipo
che continuerà ad essere seguito da Gaudenzio
Ferrari, come vedesi in una delle sue tavo-
lette giovanili della Pinacoteca di Torino.
N. 3. Presepio. — Ricorda quelli del Foppa e del
Civerchio.
N. 4. La Fuga in Egitto. — Composizione anch’essa
tradizionale.
N. 5. Il Battesimo di Gesù. — 11 fondo di paese
con rupi è di maniera padovana, dalla quale scuola
squarcionesca deriva per l’appunto il Butinone.
N. 6. La Cena. — I personaggi sono disposti in
cerchio attorno ad un tavolo ; concetto preso dai pa-
dovani all’affresco di Giotto nella cappella dell’Arena
a Padova stessa, e che passa anche questo in Gau-
denzio Ferrari, come vedesi nella sua Cena della chiesa
della Passione in Milano.
N. 7. La Flagellazione. — Interessante pel fondo di
architettura e pel movimento delle figure, che si ritrova
pure nei vecchi pittori ferraresi oriundi padovani.
N. S. L’Andata al Calvario. — In piccolo spazio
molte figure piene di vita e di animazione. La Vergine
desolata, lo sforzo dei soldati per spingere e tra-