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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 4
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[Appendice]: Arte decorativa
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Muñoz, Antonio: Mobilio Italiano del rinascimento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0460

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ARTE DECORATIVA

Uno dei più importanti e forse il più usato
tra i mobili del Rinascimento è il cassone
o cassa che si impiegava in diversi modi:
per riporvi le vesti, per sedile, per tavola,
per letto, e si portava anche in viaggio
dove per questi suoi molteplici usi riusciva
di grande utilità. Uno degli esempi più
Fig. 5 — Armadio fiorentino, circa dell’anno 1550 antichi di tali mobili decorati con pitture
Berlino, Kunstgewerbe Museum si vede nel Museo Nazionale di Firenze,

in una cassa del 1425 circa, proveniente
dai magazzini di Santa Maria Nuova, e presenta motivi ornamentali ancora semplici: cavalieri,
animali e piante stilizzate, ai lati delle quali stanno piccole figure; ma presto questi motivi
si svolgeranno, si arricchiranno, finché vedremo sul davanti delle casse le belle allegorie
e le favole classiche, e le Novelle del Boccaccio e i Trionfi del Petrarca. Come questi cassoni
si usavano assai spesso per racchiudere il corredo delle fanciulle che andavano a nozze, così
furon preferite neH’adornarli le storie d’amore e di cavalleria; guerrieri che combattono sotto
gli occhi delle loro donne, Amore sul carro trionfale con la turba dei suoi prigioni, Griselda
che innanzi alla compagnia del marchese di Saluzzo indossa le ricche vesti nuziali. Nei cassoni
decorati con intagli o con bassorilievi di stucco e di pastiglia, si svolgono le stesse scene,
ma naturalmente semplificate, e più spesso soltanto piante, animali, sirene e centauri, e
stemmi con le imprese familiari sorretti da puttini.

Quasi sempre i cassoni poggiano su zampe leonine, reminiscenza dell’ uso medievale di
porre pilastri e colonne sul dorso di leoni, e certo nei tempi più antichi si adoperò l’intero
animale a sostenere il mobile, come si vede ad esempio nel cassone della collezione del signor
Giorgio Sangiorgi di Roma, qui riprodotto (fig. 1). Il cassone del Sangiorgi di legno di noce,
appartenne probabilmente a qualche chiesa e servì per riporre arredi e oggetti sacri, perché
presenta sul davanti, entro tondi circondati di foglie, busti di apostoli e di santi intagliati e
dorati; ed è opera di un artista che sebbene impacciato e duro nel panneggio sapeva impri-
mere un certo carattere alle figure. Un altro bel cassone inedito conservato presso il signor
Casa in Parma (fig. 2) ha nella sua faccia anteriore entro cornici intarsiate quattro specchi
con ornati gotici di vario disegno, motivo questo molto comune nel secolo XV, che si rivede
nel cassone del Museo Nazionale di Firenze (fot. Alinari, n. 2747) con quattro formelle tra

parentela con i mobili della Francia meri-
dionale. Ma lo svolgimento più singolare
ed importante l’arte del mobilio l’ebbe in
Toscana e specialmente a Firenze. Qui tro-
viamo il più gran numero di scultori, di
intarsiatori, di falegnami, e le loro opere,
specialmente gli stalli dei cori si conser-
vano ancora nelle chiese, spesso con le
firme degli autori ; qui prima che altrove
l’industria dei mobili assunse al grado e
all’importanza di vera arte. E a Roma si
ritrovano pure quasi tutti i caratteri to-
scani nel periodo dell’alto Rinascimento
quando le arti vi erano in fiore, perchè i
principali artisti ed operai venivano chia-
mati da Firenze alla Corte pontificia.

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