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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 1
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Longhi, Roberto: Orazio Borgianni
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0044

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ROBERTO LONCHI

I 2

caravaggesco puro di Borgianni, poiché è anzi probabile che gli elementi non caravaggeschi preesistes-
sero in lui e che si manifestassero quasi subito in contrasto agli altri — in un’opera come il Davide,
che del resto ha parecchie debolezze per essere poco più che primitiva.

L’avvenuta fusione dello stile di Borgianni con gli elementi caravaggeschi si ritrova, ripeto, nel
San Carlo Borromeo che adora la Trinità compiuto per i frati di San Carlino tra il lóri e il giugno 1612.1

Fig. 2 — Borgianni: San Carlo adora la Trinità
Roma, San Carlo alle Quattro Fontane — (Fotografia Sansaini).

(Fig. 2). Qui Borgianni ci si rivela di botto con un capolavoro che prende luogo fra le creazioni più
originali del nostro seicento.

L’intento iniziale è ancora quello caravaggesco di isolare plasticamente una figura nello spazio,
ma la risoluzione è diversa perchè attuata con un sentimento della forma e della sostanza affatto
disforme. Quello che in C. sarebbe stato appianamento mirabile della forma installata in una sostanza
invisibilmente granita diviene qui sinuosità rinterzata del contorno pastoso e friabile, colata d’impasto

1 Poiché, come appare dalle memorie manoscritte del con-
vento, ch’io ho potuto consultare grazie alla cortesia del
Rettore, la fondazione del convento e della chiesetta primi-
tiva cade nel ión e la consacrazione ufficiale della chiesa
nel giugno 1612, secondo ogni probabilità entro questo

tempo dovette compiersi il quadro citato dal Baglione, se-
gnato OB, e che dopo la ricostruzione della chiesa per opera
del Borromini passò in libreria e infine nella sacristia dove
tuttora si trova.
 
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