Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Bollettino bibliografico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0110

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Storia dell’arte in generale. Cataloghi,
Iconografia, ecc.

i. Borenius (Tancred), A catalogne of thè prin-
tings at Doughty House Richmond and elsewhere in
thè Collection of Sir Frederick Cook. Edited by Her-
bert Cook. Volume I. Italian Scliools. — (London,
William Heinemann, 1913).

L’editore, che è il noto studioso d’arte, ha pensato di
dare alla raccolta de’ suoi parenti in Richmond, un catalogo
veramente principesco. Questo primo volume comprende le
opere di scuola italiana e sarà seguito da altri sulle prin-
cipali scuole d’ Europa.

È bene affidato il compito di illustrare la scuola italiana
al degno scrittore d’arte Tancred Borenius, che già con i
suoi studi s,ulla scuola di Vicenza e col commento ai volumi
del. Cavalcaseli e Crovve sui maestri dell’ Italia Settentrio-
nale, ha preso un bel posto fra gli studiosi.. Ad ogni illu-
strazione, il Borenius ha sobriamente, dopo alcuni cenni de-
scrittivi, riassunto le opinioni della critica, aumentandole
spesse volte per mezzo delle sue particolari cognizioni e
anche de’ raffronti appositamente eseguiti per dar valore
alle attribuzioni invalse, per rivederle e meglio determinarle.
Non è possibile qui dar conto minuzioso dell’immane lavoro
nè discuterne qualche parte; ci basti di accennare ad al-
cuni principali quadri della raccolta per dare un’ idea della
importanza di essa che, grazie alle splendide illustrazioni e
ai materiali raccolti dal Borenius, potrà essere sempre più
conosciuta e studiata.

Tra i quadri più importanti della collezione annoveriamo
l’Adorazione de’ Magi, opera primitiva di Filippo Lippi, e
i due sportelli dello stesso Maestro dipinti nel famoso trit-
tico, del quale si serba il disegno originale, donato al re
d’Aragona da Giovanni De Medici. Di Fra Bartolomeo è
un quadro del 1516 rappresentante la Vergine ed Elisa-
betta con Gesù che abbraccia San Giovannino, composizione
che l’autore mette bene a confronto col quadro di palazzo Cor-
sini a Roma, con l’altro di palazzo Pitti a Firenze e con un
terzo assai debole e forse non di sua mano, nella National
Gallery a Londra. Di Raffaello è il celebre frammento di
predella, che insieme all’altro della Galleria di Lisbona do-
veva far parte della Crocifissione di Città di Castello, ora

nella Galleria Mond. E intorno a questo l’autore richiama
le delucidazioni di Mll. Pillion sul soggetto e quelle del
Gronau sulla destinazione. Dopo Raffaello incontriamo l’an-
cona del 1534 di Perin del Vaga, e l’autore ne indica con
grande diligenza le vicende da quando fu collocata sull’al-
tare di Santa Maria della Consolazione a Bisagno presso
Genova. Si ammira poi, non nella forma del cavallo, ma
per il fulgente San Giorgio, il Sodoma nel quadro che, se-
condo l’ipotesi del Frizzoni, accettata dall’A., sarebbe quello
di cui l’artista stesso discusse in una lettera del 1518 (data
un po’ troppo tarda per la forma di simile composizione
diretta al duca Alfonso I d’Este. Dalle scuole toscana, umbra,
lombarda, l’A. passa alla ferrarese e riproduce il quadro del
Tura con l’Annunciazione e i due Santi Francesco e Mau-
relio, finissimo dipinto del periodo in cui l’arte di Cosmè
toccava l’apogeo. Presso al quadro del Tura, troviamo il ri-
tratto virile supposto erroneamente di Tito Strozzi, dell’ele*
gante poeta e majzgiafiopoli ferrarese, ritratto di Baldassarre
d’ Este, già nella galleria Costabili per molti anni ricercato
invano in tutte le collezioni d’ Europa. E merito di Hebert
Cook di averlo scoperto e illustrato nel Burligton Magazine,
Nella scuola veneta rifulge la Madonna di Carlo Crivelli, si
presenta la nobile dama veneziana che Sebastiano del Piombo
ritrasse nella giovinezza, e in dolce gravità la testa del Reden-
tore di Lorenzo Lotto. Per ciascuno di questi come di tutti gli
altri quadri l’A. ha dato un modello della forma de’ cataloghi
di pitture, breve, senza che nulla sia trascurato di utile a
sapersi, sobrio nelle indicazioni delle opinioni altrui e nel-
l’espressione del proprio giudizio.

Ci auguriamo che questa forma anche in cataloghi meno
splendidi e monumentali resti ad esempio. (<7. 7.'.).

2. Malaguzzi Valeri (Francesco), Ca Corte di Lo-
dovico il Moro. La vita privata e l'arte a Milano nella
seconda metà del Quattrocento. Voi. I : La vita privata,
pag. 766, 1000 illustrazioni, 40 tavole. — (Milano,
Hoepli, 1913).

In questo volume di mole ragguardevole il M. V. ha
avuto la fortuna di poter accompagnare di molte e belle
illustrazioni il succo delle infinite monografie affatto specia-
listiche dedicate alla vita lombarda del Rinascimento che
una legione di studiosi locali aveva dovuto assai spesso con-
finare nelle aridi pagine degli Archivi storici. Lo stesso
 
Annotationen