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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 1
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Ricci, Corrado: La "Madonna delle rose" dei Zaganelli da Cotignola nel museo di Vicenza
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0033

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LA « MADONNA DELLE ROSE „

DEI ZAGANELLI DA COTIGNOLA

NEL MUSEO DI VICENZA

NEL Museo Civico di Vicenza, ora egregiamente rimesso in ordine, si trova un dipinto
centinato, già su tavola, ora su tela, largo m. 0.73, alto 1.28, rappresentante la Madonna
col Bambino fra due angeli e quattro serafini (fig. 1).

La Madonna, in piedi sulle nubi, coi lembi della veste rossa che sfiorano le punte della
luna falcata, tiene una rosa nella destra e regge con la sinistra il Figliuoletto. Questi, tutto
nudo, con appena al collo un vezzo di pallottole di corallo e di granati, da cui pende una
crocetta, tende con avidità infantile la manina sinistra per prendere la rosa che gli offre uno
dei due angeli adolescenti diritti ai fianchi della Vergine. Quest’angelo ha veste gialla, stola
rossa e, sulla spalla manca, una larga tovaglia ch’ei raccoglie dinanzi colma di rose. L’angelo
opposto, tutto vestito di bianco col giglio nella destra,, una melograna nell’altra e al collo un
vezzo di pallottole rosse, bianche e scure che termina al petto con un magnifico gioiello,
avvalla lo sguardo quasi a contemplare dall’alto del cielo il paese montuoso e boscoso che
si apre sotto.

Finalmente, nella linea della centina si schierano i quattro serafini con ali scure di
passero.

Poche e recenti notizie si hanno sul quadro. Fu donato al Comune dal signor Antonio
Gerolin in tali condizioni che si dovette procedere al distacco. Nell’Elenco dei ristauri operati
nel Museo, si legge in proposito : « Uno dei dipinti che si trovavano in peggiori condizioni di
conservazione tanto da poter essere considerato come perduto. La tavola completamente con-
sunta dal tarlo lasciava cadere il colore, gran parte del quale si era adagiata a sedimenti sul
fondo. Il pazientissimo e riuscito lavoro di traspòrto dalla tavola sulla tela fu compiuto nel 1909
da Francesco Steffanoni».

* * *

Pur così danneggiata, l’opera è di molto interesse e rivela in modo esplicito l’artista o
meglio gli artisti che la eseguirono. Non certo il vicentino Giovanni Speranza ; ma Bernardino
e Francesco Zaganelli detti i Cotignola, dal luogo dove nacquero ossia da Cotignola comune
noto per un altro pittore e più per aver dato origine agli Sforza che poi divennero signori
di Pesaro e di Milano.

Una volta il problema dei pittori ugualmente chiamati «i Cotignola» era un po’ confuso;
ma poi man mano si schiarì, così per utili ricerche d’archivio come per acuti esami stilistici
delle opere. 1

1 I. A. Crowe e G. B. Cavalcaselle, A History Gustavo Gruyer, L'art ferrarais à l’époque desprin-
of Painting in North Itaty (Londra, 1871) I, 596-603; ces d’Este, I (Parigi, 1897), pagg. 358-372; Corrado

L’Arte. AVII, I
 
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