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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 1
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Tea, Eva: Le fonti delle grazie di Raffaello
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0073

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LE FONTI DELLE GRAZIE DI RAFFAELLO

A PROPOSITO delle Grazie di Raffello, esuli a Chantilly, scrivevano trent’anni addietro Crowe
e Cavalcasene :

« Raffaello invero non aveva d’uopo di ricorrere al gruppo di Siena per disegnare un sog-
getto, che dagli antichissimi tempi classici al periodo*del Rinascimento era stato moltissime
volte ripetuto in pitture murali, in bassorilievi ed in gemme. Non può nondimeno essere
dimenticato che il maestro era stato singolarmente impressionato dal gruppo nella Libreria
di Siena, di cui aveva disegnato due figure: tanto che la sua pittura può dirsi una restaura-
zione della composizione classica, anzi che un nuovo componimento».1

L’osservazione sulla genesi extrasenese del quadro è giusta : peccato che gli autori non
si diano la pena di documentarla, ma, intuito appena il vero, risalgano sul solito ippogrifo che
nel secolo scorso portò tutti gli storici dell’arte a Siena, sulle traccie di una collaborazione
pinturicchiesco-urbinate non mai esistita.1 2 3

Combattere una leggenda siffatta sarebbe oggi sfondare una porta aperta. L’unico testi-
monio in suo favore, il disegno del quaderno di Venezia, ha perso veridicità dopo le requi-
sitorie dello Springer,5 del Morelli,4 del Loeser,5 del Fischel,6 del Venturi : 7 e la vertenza si può
considerare ormai chiusa. Non sarà invece ozioso per i devoti delle Grazie vedere da quali
diversi rivi la bellezza antica sia fluita sino al giovine Urbinate e quale suggello vi abbia im-
presso questo armonico artista, de le Grazie «ultimo alunno».

* * *

Veramente, la parentela delle sorelle di Chantilly (fig. i) con le superstiti senesi (fig. 2)
era divenuta nella storia dell’arte un argomento di fede ossessionante. Come se l’antichità ales-
sandrina non avesse sparso a piene mani l’iconografia delle tre dee nude e congiunte, delle

segnesque nodum solvere Gratiae,8

dolce arridenti alla conviviale Musa di Fiacco !

1 Crowe e Cavalcaselle, Raffaello, Firenze, 1884,
voi. I, pag. 208.

2 Più avanti (pag. 210, nota 1), dopo aver citato
esemplari di Grazie che potevano venire a cognizione
di Raffaello (quali la lampada antica incisa dal Bellori,
il sarcofago Capitolino, gli originali delle stampe di
di Marc’Antonio e di Enea Vico!, gli autori soggiun-
gono : «Ma l’originale di questa pittura è manifesta-
mente il gruppo di Siena».

3 A. Springer, Raphaels Jugendentwiklung und die

nene Raphaellìtteratur, in Repertorìuni fiir Kunstwis-

senschaft, Stuttgart, 1881, IV, pag. 39.

4 G. Morelli, Die Galerie zn Berlin (ed. Frizzoni),
Lipsia, 1893.

s C. Loeser, Note intorno ai disegni Conservati
nella R. Galleria di Venezia, in Rassegna d’Arte, di-
cembre 1903.

6 O. Fischel, Raphaels Zeichnungen, Strassburg,
1898.

7 A. Venturi, Storia dell’Arte italiana, voi. VII,
parte II, Milano, 1913, pag. 765.

8 Hor., Carmina, lib. Ili, od. XXI:, «O nata me-
cum consule Manlio».

L'Arte, XVII, 6.
 
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