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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 2
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0191

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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Storia dell’arte in generale. Cataloghi,
Iconografia, ecc.

14. Michel (André). Histoire de P Art depuis les
premiers temps chrétiens jusqu’à nos jours.' Tom. V,
part. II. — (Paris, Armand Colin, Boni. Saint-Mi-
chel, 103, 1913).

Il Michel continua infaticabilmente a pubblicare in colla-
borazione con altri studiosi francesi la sua Storia dell’arte
cristiana.

In questo nuovo volume il Pératé tratta della « Pittura ita-
liana nella seconda metà del 500 e principio del 600 ». Quindi
per l’alta Italia su i pittori della scuola di Brescia : Savoldo,
Romanino, Moretto, Moroni ; ed i pittori veneziani Paris
Bordone, il Veronese, Tintoretto, i Passano, Palma il Gio-
vane. Nel terzo capitolo parla di Francesco Mazzuoli, poi
dei pittori di Fontainebleau : il Rosso, Primaticcio, Niccolò
dell’Abate"; quindi di Daniele da Volterra, del Vasari, degli
Xuccari, Alessandro e Cristofano Allori, Santi di Tito, il Ba-
rocci, ècc. Dopo un rapido cenno al Cambiaso, al Paggi,
a Bernardo Castello, a Sofonisba Anguissola, al Lomazzo,
al Procaccino, ai due Crespi, ecc., l’A. passa alla scuola di
Bologna, con Prospero Fontana, Pellegrino Tibaldi, i Ca-
racci, il Domenichino, ed in opposizione all’arte dei Caracci
e del Domenichino, accenna sinteticamente a Michelangelo
da Caravaggio.

In un altro paragrafo il Pératé accenna alle vetrate in
colori delle chiese d’Italia, mentre Mortoli Bernarth racco-
glie le notizie principali sull’arte della miniatura nell’alta
Italia, in Toscana, nell’ Umbria, durante la seconda metà del
quattrocento e il principio del cinquecento.

In un altro capitolo dedicato alla scultura italiana dalla
seconda metà del cinquecento al principio del secolo xvii
André Michel ci parla del Tribolo, del Cellini, del Muntor-
soli, di Raffaele da Montelupo e Baccio Bandinelli, dell’Am-
mannati, del Giambologna, dell’Olivieri, del Tacca, ecc.

L’arte italiana è ricordata ancora nel volume a proposito
della tarsia e scultura in legno nel capitolo che L. Deshairs
ha scritto sulla «Tappezzeria ed i mobili».

Quattro capitoli del volume sono dedicati all’arte francese
del tempo di Enrico IV e di Luigi XIII; G. Brière ha fatto
quelli sull’architettura e la pittura, André Michel quello sulla
scultura, e Jean de Foville quello sulla medaglia.

La fine della Rinascenza nella Spagna è stata descritta
da E. Bertaux sia per l’architettura che per la pittura; ed è
dovuto alla penna di L. Gillet il capitolo sulla « Pittura nei
Paesi Bassi alla fine del 500 e buona parte del 600.

(a. s.).

Architettura — Scultura.

15. Moschetti (A.), Uno scultore pistore o Pistore
del sec. XV. (Estratto dal Bollettino del Museo Civico
di Padova, 1913).

In una inscrizione latina scolpita nello zoccolo di una
Pietà policroma quattrocentesca esistente nella chiesa padovana
di Santa Sofia si legge il nome di uno sconosciuto scultore
padovano: Bartolomeo pistore. La iscrizione non è completa
per una scheggiatura avvenuta nello zoccolo: cosici manca
proprio la data precisa del gruppo statuario.

Il M. propone la lettura 1460 con argomenti abbastanza
probabili. L’A. ci dà inoltre nel suo studio il risultato delle
ricerche da lui condotte sulla identificazione dell’ignoto ar-
tista che abitava in contrada San Biagio. Ora nel pagamento
che nel 1448 fece la fraglia di M. V. e di Sant’Antonio al
Mantegna per un’ancona da lui dipinta compare il nome di
un Maestro Bartolomeo fornaio solito habitare Padua in co?i-
trada Sancii Blasii. Era naturale il pensare che si trattasse
delle medesima persona. Senonchè il Moschetti avverte che
questi nel 1456 doveva essere morto. Veramente dal con-
testo del documento che egli dà parzialmente questo non
risulta chiaro. (... Giovanni Todesco... abita in una chaxa
dela dona chefo de m. Bartholonieo/ornavo ... non si sa perchè
debba necessariamente interpretarsi che M. Bartolomeo era
morto, e non piuttosto che era morta la donna di M. Bar-
tolomeo !) Ad ogni modo questa è una questione secondaria.
Per la storia dell’arte padovana interessa l’opera, la quale
per ora è Tunica che si conosca di questo artista che già
vi si mostra sviluppato nelle sue forme. (a. s.).

16. Canestrelli (Antonio), L'Abbazia di Sant’An-
timo. Monografia storico-artistica con documenti e illu-
strazioni. — (Siena, rivista Siena monumentale edi-
trice, 1910-1912, pagg. 43, in 40).

Enlart (Camillo), L’Eglise Abbattale de SanVAn-
timo en Toscana. — (Estratto da la Revue de TArt
Chrétienne 1913, pagg. 24, in-8°).

L’abbazia benedettina di Sant’Antimo, situata nel terri-
 
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