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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 4
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Bolletino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0349

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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Storia dell’arte in generale, Documenti, ecc.

44. Berta (E.), Monumenti storici ed artistici del
Cantone Ticino (riproduzione ufficiale eseguita dal Di-
partimento della pubblica educazione del Cantone Ti-
cino sotto la direzione della Commissione cantonale
dei monumenti storici ed artistici). Ulrico Hoepli,
Milano.

Puntata n. I. L’Architettura, Fase. I. — L’Architettura
rotnajm itella Leventina. 'Favole 14 (1912).

Puntata n. II. La Pietra. Fase. I. — Camini e caminiere
gotiche, del Rinascimento e barocche. Tavole 12 e riprodu-
zioni in zinco (1912).

Puntata nn. III e IV. Il legno. Fase. I-II con 14 tavole
in eliotipia, una tavola a colori e 28 riproduzioni di rilievo
in zinco. — Soffitti dei secoli XV, XVI e XVII (1912).

Puntata n. V. Il metallo. Fase. I. — Il ferro. Inferriate,
ringhiere, cancelli, ecc. Tavole 1205 riproduzioni nel testo
(1912).

Puntata n. VI. Fase. IX. — Pitture ttiurali e decorazioni
pittoriche. Il Cenacolo di Ponte Capriasca. Tavole io (1912Ì.

Puntata n. VII. Fase. Ili, parte II. — Case tipiche tici-
itesi. Il Luganese. Con 12 tavole, di cui una in tricromia e
25 riproduzioni in zinco nel testo (1913).

Puntata n. Vili. Fase. IV. — Pitture ti tur ali e decora-
zioni pittoriche. Pitture anteriori al Rinascimento nel Bel-
li nzo ne se. San Biagio di Ravecchia (1913).

Puntata n. IX. La pietra. Fase. III. — Sculture diverse.
Bassorilievi rappresentativi. Tavole 12 e 26 riproduzioni in
zinco nel testo (italiano e francese) (1914).

Puntata n. X. Il metallo. Fase. II, parte II. — Il ferro.
Cancelli, balconcini, ecc. (1914).

Puntata nn. XI-XII. Fase. Ili, parte II. — Case tipiche
ticinesi. Il Luganese. Con 26 tavole, di cui una in tricromia
e 46 riproduzioni in zinco nel testo (1914).

Il pittore Berta si è proposto per fine educativo di rac-
cogliere il fiore dell’arte nel Canton Ticino, nei diversi
tempi e nei diversi luoghi, qualunque sia la materia, con
la quale essa adorni il paese dove tanta attività artistica si
spiegò nei secoli e irruppe nelle regioni limitrofe. Nobile è
il concetto del pittore Berta e degno fu il consenso che ebbe
da quanti hanno il culto delle forme indigene; ma lo scopo
dell’autore e dei suoi colleghi valicò ben presto le limita-

zioni segnate dal fine didattico. Conviene pensare che il
Canton Ticino è stato quasi dimenticato nella storia gene-
rale dell’arte, che a torto gli storici, i quali hanno studiata
l’arte lombarda, non hanno pensato di ricercarne per alcuni
casi le origini in quella regione montana, intorno alle cave
di Mendrisio e di Lugano. E così l’amore per le forme
patrie ha dato al Berta uno spirito di ricerca, una diligenza
di osservazioni, da assegnare al suo lavoro un’ importanza
storica. Noi ci proponiamo, esaminando particolarmente i
fascicoli esciti fin qui, e dandone accurata notizia, di mo-
strare come l’A. sia riuscito a rivelar opere ignorate o quasi,
a metterle in bella luce, a collegarle con la storia dell’arte
italiana. I monumenti del Canton Ticino non sono più disiecta
membra, grazie al pittore Berta e ai suoi collaboratori.

0- zi.).

45. Gattinoni (Gregorio), Inventario di una casa
veneziana del secolo VII. Mestre, 1914.

La casa è quella degli eccellenti Caliari, eredi di Paolo
Veronese, in contrada di San Geremia. Siamo nel 1682, alla
morte di Gabriele, figlio del « molto illustre signor Giu-
seppe », erede, secondo il Ridolfi, di « numerose pitture »
della mano di Paolo. E di pitture è piena la vasta casa di
Venezia, come quella di Sant’Agnolo presso Treviso; nè è
difficile riconoscere alle sobrie indicazioni dell’inventario molte
fra le opere che il Ridolfi attribuisce a Cadetto, a Bene-
detto, a Gabriele. Il Gattinoni pensa di ravvisarvi con sicu-
rezza anche le pitture di Paolo, n a alla distanza di un secolo
non è probabile che tante se ne conservassero dagli eredi,
sia pur devoti e gelosi delle memorie famigliare La consne-
tudine; invalsa intorno all’artista, di ripetere i suoi soggetti,
rende assai ardua l’identificazione.

Il testo è corredato di un ampio indice con la spiega-
zione dei termini veneti ricorrenti nell’inventario. (e. ti).

46. Rizzo (G. E.) e Toesca (P.), Stoma dell*Arte
classica e italiana. Unione Itditrice Torinese, 1913.

Sono usciti i primi quindici fascicoli di questa nuova
Storia dell’Arte che non ha certo bisogno di essere racco-
mandata. Ottima n’è l’idea di mettere subito in mano allo
studioso i ferri del mestiere. Alla trattazione dell’arte, così
classica come italiana, precedono un diligente esame delle fonti
e note utilissime sull’evoluzione del metodo storicoartistico.

Ne riparleremo quando sarà l’opera cresciuta a maggior
mole. Sia intanto la benvenuta. [e. ti)%
 
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