ORAZIO BORCIANNI
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trasversa nella posa del santo che nel quadro maggiore si disperdeva nell’effetto. Abbiamo accennato
brevemente al rinnovamento compositivo operato da Caravaggio ; ora dobbiam dire che B. è stato fra
i pochi ad intenderlo almeno parzialmente. Già il Davide si pone di scancio verso di voi, il San Carlo
con la Trinità aumenta questa impressione con quel moto ritorto per cui il corpo si assetta di spigolo
Fig. 5 — Borgianni : Natività della Vergine. Savona, Santuario
(Fotografia Noack-Paganini).
e si rannoda coll’angolo internato della Trinità; e qui finalmente in questa brevissima figura B. ci offre
uno degli esempi più semplici e comprensivi di composizione secentesca, poiché non ci sarà che Preti
a saper impietrare nelle pose arretrate le direzioni compositive, ma mentre egli le appianerà di luce,
Borgianni con resultato meno intenso le fissa alla meglio con un luminismo marginale che dà alla forma
un sapore curioso di disegno luminoso. Tutto ciò cela un dissidio tra luce, forma e composizione su
cui ritornerò e che era già stato terribilmente profondo in Tintoretto.
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trasversa nella posa del santo che nel quadro maggiore si disperdeva nell’effetto. Abbiamo accennato
brevemente al rinnovamento compositivo operato da Caravaggio ; ora dobbiam dire che B. è stato fra
i pochi ad intenderlo almeno parzialmente. Già il Davide si pone di scancio verso di voi, il San Carlo
con la Trinità aumenta questa impressione con quel moto ritorto per cui il corpo si assetta di spigolo
Fig. 5 — Borgianni : Natività della Vergine. Savona, Santuario
(Fotografia Noack-Paganini).
e si rannoda coll’angolo internato della Trinità; e qui finalmente in questa brevissima figura B. ci offre
uno degli esempi più semplici e comprensivi di composizione secentesca, poiché non ci sarà che Preti
a saper impietrare nelle pose arretrate le direzioni compositive, ma mentre egli le appianerà di luce,
Borgianni con resultato meno intenso le fissa alla meglio con un luminismo marginale che dà alla forma
un sapore curioso di disegno luminoso. Tutto ciò cela un dissidio tra luce, forma e composizione su
cui ritornerò e che era già stato terribilmente profondo in Tintoretto.