IL PERIODO ROMANO DI B. SUARDI DETTO IL BRAMANTI NO
35
Secondo periodo lombardo, 1313-1322 c.
1515 c. Sacra Famiglia, tavola, n. 279, Brera, proveniente dal Palazzo Arcivescovile (legato Monti),
C’è ancora un qualche accenno ai tipi dell’Adorazione dei Magi Layard, le pieghe perdono però ormai
di acutezza, ma non di consistenza e si dispongono in larghi partiti. Lo sfondo architettonico non è
che uno sviluppo di quello Layard. Cfr. Suida, Jahrbitch, 1906, pagg. 320-322.
r520 c. Trittico dell’Oratorio di San Michele, ora nella Pinacoteca Ambrosiana, Sala D, n. 18,
tavola. Fu visto e descritto da C. Torre (« Il Ritratto di Milano ■, 1674, pag. 271) quandó ancora si
Fig. ri —Seguace del Bramantino : Madonna e Santi. Parigi, Raccolta André
(Fotografia Bulloz).
trovava nell’oratorio, oggi distrutto, per cui era stato fatto. Assai imbarazzato è il Suida nel datarlo,
ed osserva che non si può dare alcuna precisa indicazione di anni per niuna delle òpere tarde del
Bramantino. Cfr. Jahrbitch, 1906, pag. 302.
Non si tratta che di un dipinto della maturità dell’artista. Il Suardi ritorna qui decisamente a quelle
forme un poco vuote nella loro pienezza esteriore, che si trovano inizialmente già nel Foppa, e vi ag-
giunge l’illuminazione dal sotto in su, al tutto romana e melozzesca. Non si può quindi parlare di una
vera influenza di Leonardo, il quale potè solo incidentalmente aiutare questo naturale sviluppo dell’arte
bramantinesca.
Il colorito è vivace e abbondano gli azzurri e i verdi.
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Secondo periodo lombardo, 1313-1322 c.
1515 c. Sacra Famiglia, tavola, n. 279, Brera, proveniente dal Palazzo Arcivescovile (legato Monti),
C’è ancora un qualche accenno ai tipi dell’Adorazione dei Magi Layard, le pieghe perdono però ormai
di acutezza, ma non di consistenza e si dispongono in larghi partiti. Lo sfondo architettonico non è
che uno sviluppo di quello Layard. Cfr. Suida, Jahrbitch, 1906, pagg. 320-322.
r520 c. Trittico dell’Oratorio di San Michele, ora nella Pinacoteca Ambrosiana, Sala D, n. 18,
tavola. Fu visto e descritto da C. Torre (« Il Ritratto di Milano ■, 1674, pag. 271) quandó ancora si
Fig. ri —Seguace del Bramantino : Madonna e Santi. Parigi, Raccolta André
(Fotografia Bulloz).
trovava nell’oratorio, oggi distrutto, per cui era stato fatto. Assai imbarazzato è il Suida nel datarlo,
ed osserva che non si può dare alcuna precisa indicazione di anni per niuna delle òpere tarde del
Bramantino. Cfr. Jahrbitch, 1906, pag. 302.
Non si tratta che di un dipinto della maturità dell’artista. Il Suardi ritorna qui decisamente a quelle
forme un poco vuote nella loro pienezza esteriore, che si trovano inizialmente già nel Foppa, e vi ag-
giunge l’illuminazione dal sotto in su, al tutto romana e melozzesca. Non si può quindi parlare di una
vera influenza di Leonardo, il quale potè solo incidentalmente aiutare questo naturale sviluppo dell’arte
bramantinesca.
Il colorito è vivace e abbondano gli azzurri e i verdi.