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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 1
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0114

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8o

BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

diero » della Borghese che è forse una tarda derivazione
giorgiònesca di Pietro Verulia, e la lunetta della Raccolta
Lauz ad Amsterdam, la quale pare un’opera primitiva di
Giulio Campi, romaninesca-dossesca, assai simile ad altra con
Padre Eterno e angioli del Museo Ala Ponzone di Cre-
mona (1514).

Ma, come ripeto, si tratta di piccole mende che non tol-
gono la bontà complessiva del lavoro; tale da rappresen-
tare un notevolissimo contributo alla storia dell’arte ferra-
rese. (g. /.).

10. Rusconi Jahn (A.), Vita di Duccio di Bonin-
segna. — (Firenze. 1913. Collezione delle Vite Vasa-
riane diretta da L. Occhini e E. Cozzarli).

Nella prefazione alla vita che il Vasari già ci aveva dato
del pittore senese, il Rusconi dà a Duccio (-f- 1319) la Ma-
donna Rucellai e la Maestà di Siena, le quali sono le sole
due opere che sicuramente, secondo l’A., si possano attribuire
al pittore. Così gli studi più recenti. hanno raggruppato at-
torno ad esse alcuni altri pochi lavori che hanno più o meno
attinenza con esse ; ma la maggior parte di queste attribu-
zioni non regge ad un esame severo, e ad ogni modo non
aggiungono luce nella vita artistica del maestro, mentre poi
le reminiscenze duccesche di queste pitture non sono gene-
ralmente così peculiari da fare assegnare l’opere a Duccio
piuttosto che ad un suo imitatore o seguace. Tuttavia pare
che l’A. nelle note si ricreda in parte su queste sue affer-
mazioni recise, ed ammetta la paternità di Duccio anche in
qualche altra opera. (a. s.).

11. Stokes (Ugo), Francisco Goya. A study of thè
work andpersonality of thè eighteenth century Spanisi)
hainter and Satirist. —(Herbert Jenkins, Londra, 1914).

L’A. ha tratto prò’ dei lavori anteriori di Laurent Ma-
theront e di Charles Vriarte, fondamentali per la tradizione
francese intorno al Goya, dello Zapater di Saragozza, di Va-
leriane von Loya in Germania, di Paul Lafond, ecc.

L’A. con grande diligenza ha cercato di ricostruire la vita
del Goya e i multiformi sfondi del passato dell’arte spa-
gnola e dell’età riflessa dal pittore. La personalità del grande
artista per mille fili viene così collegata all’ambiente sto-
rico; ma possiamo chiederci se proprio sia una ripercussione
di tanti elementi nel genio così nuovo e così libero. È una
gran cornice che vien disegnata intorno al ritratto del pit-
tore, una cornice a caleidoscopio che ci distrae dalla ima-
gine dell’arte propria di lui e dallo studio intimo della sua

natura pittorica : tutte quelle notizie che si assiepano intorno
all’opera del pittore impediscono di veder lo svolgersi chiaro
della sua personalità artistica. Ma, dato il divisamento dello
Stokes, di compiere una biografia ricca d’informazioni e di
rappresentare largamente il mondo del Goya, il lavoro può
dirsi riuscito. Si sono sfrondate leggende e messe con tran-
quillità molte cose a posto; di questo i lettori possono es-
sere grati a lui. [a. vi).

Arti minori.

12. Plan (Pierre Paul),Jacques TallotMaitre Gra-
veur (1593-1635) sui vi d’un Catalogue chronologique.
Non velie édition révue et reduit ornée de 96 estampes
et d’un portrait. — (Bruxelles et Paris, 1914).

Questa nuova edizione del libro che ha reso alla portata
di tutti la conoscenza della vita e delle opere del grande
incisore francese è degno premio dell’A. che in mqdo facile
e piacevole ne ha presentato al pubblico la figura.

È più arduo il seguire e far seguire passo per passo nel
suo cammino un incisore, per quanto grande, di quello che
sia l’accompagnare un artista del pennello o dello scarpello
nella varietà e nell’ampiezza degli effetti. Ma l’A. ha te-
nuto viva l’attenzione dei lettori portandoli entro il mondo
del Callot schioppettante di arguzie, di brio, d’allegria, di
satire mordaci, di visioni schiette della vita secentesca.

{a. v.).

13. Sorbelli (Adriano), Notizie su di un'opera
sinora sconosciuta di Francesco Francia. — (Bologna,
1913, per nozze: Falletti-Bonazzi).

Francesco Raibolini detto il Francia fu non solo pittore,
ma eziandio orafo e scultore. Le sue numerose pitture con-
servate hanno quasi fatto mettere in seconda linea nella vita
dell’artista la perizia sua nelle altre arti. Tanto più che le
opere — da lui eseguite — di orificeria e di scultura sono
in grande parte perdute ; mentre poi se nei cronisti del tempo
non sono rare le indicazioni generiche su di esse, scarseg-
giano gli accenni precisi a particolari lavori fatti dal maestro
bolognese. Il Sorbelli toglie-dai libri dell’Archivio della Fab-
brica di San Petronio alcuni documenti che illustrano uno di
questi lavori del Francia. Si tratta di dure candellieri d’argento
lavorati a rilievo che la Fabbrica aveva commesso al maestro
Bolognese, e che furono finiti di pagare nel dicembre del
1505,1 due candelieri rimasero poi probabilmente distrutti
negli, anni dell’invasione napoleonica. (a. s.).

Per i lavori pubblicati ne V ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per l'Italia e per l'estero.

Adolfo Venturi, Direttore.

Roma, Tip. dell’Unione Editrice, Via Federico Cesi, 45.
 
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