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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 2
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Salmi, Mario: La questione dei guidi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0116

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MARIO SALMI

tribuna*ch’era a tre absidi a semicerchio di cui la centrale maggiore secondo la foggia consueta
delle chiese romaniche più antiche, ebbe nei rifacimenti l’abside centrale ridotta a rettangolo
mentre quelle di lato romaniche, costrutte a file di pietra di diversa altezza, sono tuttora
coronate da archetti tondi di un sol pezzo, sorretti da mensole e spartiti a due a due da lesene
e in ognuna di esse, si vede la traccia di due finestrelle con arco a semicerchio e a doppio
sguancio. Sopra le absidi resta traccia dell’originaria decorazione della tribuna ad archetti dello
stesso tipo, posti orizzontalmente. Il fianco sinistro ad onta delle deturpazioni, si decora di
archetti sorretti da mensole a sagoma più complessa, alternati a sedici magre lesene che divi-
dono in diciassette spazi la lunga muraglia limitata ai due estremi da due contrafforti che
fanno angolo l’uno colla tribuna, l’altro con la fronte primitiva cui venne addossata l’attuale

Fig. 2 — Porta

Lucca, Santa Maria in Corteorlandini
(Fotografia Salmi);

facciata barocca. Cinque finestre lunghe e a largo sguancio davan luce all’ interno ma furon
chiuse per essere sostituite da aperture rettangolari, mentre si apre tuttora una porta mar-
morea (fig. 2) inscritta fra due lesene coronate da tre archetti, del solito tipo lucchese con
arco dicromo falcato e circondato da una ghiera a fogliami, schiacciata e trapanatissima, sor-
retto da due piedritti marmorei come gli stipiti che terminano con foglie uncinate e caulicoli
analoghi a quelli con cui termina il risalto angolare della tribuna. Posati sulle due lesene sono
due leoni pure marmorei, angolosi e la rozzezza di tutto l'insieme persuade che la porta
appartenga alla riedificazione del 1188 non al 1313 in cui nell’architrave fu scolpita una iscrizione
a ricordare che in quell’anno vennero consacrati alcuni altari. Lo spirito decorativo di Santa
Maria in Corteorlandini (se ne può ricostruire anche la icnografia che doveva essere a tre navi
come tuttora è divisa all’interno ove furono rinnovate le colonne), è completamente locale con
resti di motivi bizantini negli archetti spartiti da lesene a due a due anziché a tre a tre o a
più come usarono i romanici lombardi. E ciò fa pensare — contro l’opinione del Ridolfi —
 
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