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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 2
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Lorenzetti, Costanza: Carlo Maratti: la sua giovinezza a Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0171

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CARLO MAR ATT I : LA SUA GIOVINEZZA A ROMA

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razione roggia autunnale delle foglie, che disseccandosi assumono calde tinte pittoriche. Squi-
sito equilibrio d’intonazione domina nell’arcate dello sfondo e nell’atmosfera avvolgente le
forme, con lievi penombre misteriose, dove linee e colore fluiscono concordemente in ritmo
lento e grave. È questo il capolavoro del Sacelli. Si dimenticano le riminiscenze caraccesche,
le figure femminili inginocchiate a piè del letto in pose duramente stereotipe, i pesanti putti

Fig. 1 — A. Sacelli : La morte di Sant’Anna
Roma, San Carlo a’ Catenari — (Fotografia Carbone).

che reggono la tenda dell’alcova, gli schemi fisionomici ripetuti, per vibrare solo della pro-
fonda poesia di una compiuta espressione coloristica.

Quasi tutte le opere del Sacelli sono degne di essere considerate e ammirate : solidità di
colore, tecnica raffinata e sapiente, ottenuta con impasti di tinte schiette purissime. Egli seppe,
come a pochi fu dato, rendere la freschezza, il roseo naturale delle carni, dare alle superficie
delle sue tele talvolta lucentezza smaltata, armonizzare ogni singola nota artistica all’accordo
generale d’insieme, mantenendo sempre una perfetta espressione disegnativa.

Con tale profondo stilista si continuò vigoroso a Roma, fin oltre, la prima metà del 1600,
l’indirizzo bolognese caraccesco.

L'Arte. XVII, 18.
 
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