ANTONIO ALBERTI IL SUO MAESTRO ED ALCUNI PITTORI FERRARESI \ 69
Di lui si conserva nella Pinacoteca di Ferrara una tavola rappresentante Y Eterno che
sostiene il Crocefisso che reca le sigle GQ GQ, interpretate erroneamente da antichi studiosi :
Galasso Galassi (Galago Galagi).
Intorno a Galasso s' intrattiene il Vasari che dice aver dipinto a Bologna nella chiesa di
Mezzaratta scene della Passione dì Cristo, nel 1404, * 1 ed il ritratto di Nicolò Aretino, opere
di tanta eccellenza che meritano la sua stessa lode.
Gli storici bolognesi2 diedero a Galasso tutto il merito della riforma dell’arte cittadina;
le sue opere fecero dire al Lanzi, ’ che lo stile da lui usato aveva « un non so che di parti-
colare e di nuovo che non derivava nè da’ Bolognesi, nè da’ Veneti, nè da’ Fiorentini.
Le più intense ricerche da noi compiute negli archivi di Ferrara, e quelle di alcuni stu
diosi bolognesi, non riuscirono a dare alla luce
honorem dabimus, qui stupendis miraculis gloriosi
Antonii nostri capellam figuris velut semoventibus
miro quodam modo configuravit », a pag. 145 ed a
pag. 1170. (Riportiamo da Baruffaldi, op. cit., pa-
gina 156).
1 Firmate Galassus de Ferrarlafecit /./a/. (Barotti,
alcun documento che ci ricordasse il suo nome.
Letterati ferraresi, voi. 30, pag. 75).
2 Cristoforo da Bologna, nelle sue Storie ed il
Malvasia,-nelle Vite dei pittori (Barotti, Lett. Ferr.,
voi. 3», pag. 75).
5 Storia della pittura, ecc. Scuola ferrarese.
L’Arte. XVII, 22.
Di lui si conserva nella Pinacoteca di Ferrara una tavola rappresentante Y Eterno che
sostiene il Crocefisso che reca le sigle GQ GQ, interpretate erroneamente da antichi studiosi :
Galasso Galassi (Galago Galagi).
Intorno a Galasso s' intrattiene il Vasari che dice aver dipinto a Bologna nella chiesa di
Mezzaratta scene della Passione dì Cristo, nel 1404, * 1 ed il ritratto di Nicolò Aretino, opere
di tanta eccellenza che meritano la sua stessa lode.
Gli storici bolognesi2 diedero a Galasso tutto il merito della riforma dell’arte cittadina;
le sue opere fecero dire al Lanzi, ’ che lo stile da lui usato aveva « un non so che di parti-
colare e di nuovo che non derivava nè da’ Bolognesi, nè da’ Veneti, nè da’ Fiorentini.
Le più intense ricerche da noi compiute negli archivi di Ferrara, e quelle di alcuni stu
diosi bolognesi, non riuscirono a dare alla luce
honorem dabimus, qui stupendis miraculis gloriosi
Antonii nostri capellam figuris velut semoventibus
miro quodam modo configuravit », a pag. 145 ed a
pag. 1170. (Riportiamo da Baruffaldi, op. cit., pa-
gina 156).
1 Firmate Galassus de Ferrarlafecit /./a/. (Barotti,
alcun documento che ci ricordasse il suo nome.
Letterati ferraresi, voi. 30, pag. 75).
2 Cristoforo da Bologna, nelle sue Storie ed il
Malvasia,-nelle Vite dei pittori (Barotti, Lett. Ferr.,
voi. 3», pag. 75).
5 Storia della pittura, ecc. Scuola ferrarese.
L’Arte. XVII, 22.