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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 3
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Zaccarini, Donato: Antonio Alberti il suo maestro ed alcuni pittori ferraresi loro contemporanei
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0208

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174

DONATO ZACCARINI

Fig. 13 — Maestro di Palazzo Pendaglia : Crocetìsso. Ferrara, Pinacoteca.

panneggiare privo degl’inverosimili contorcimenti tanto comuni negli artisti del suo tempo.
Ed anche in alcune teste di Santi (San Domenico, San Francesco), volle tentare una crudezza
di segno che dicesse al devoto la penitenza, il digiuno; l’ascetica continua contemplazione, e
l’attirasse a preghiera.

Quando si trovò a raffigurare la Presentazione al tempio, si sovvenne di un tale affresco
che un suo concittadino aveva eseguito per le monache di San Guglielmo in Ferrara, ed imitò
la disposizione delle figure in modo molto appariscente.

Ecco l’Alberti : il creato del pittore del Crocefisso.

di molteplici cognizioni che nella sua città natale gli fu dato di apprendere. E porta seco
quella rude maniera che già il pittore del Crocefisso con la sigla G. Z. aveva usata. E il maestro
dalle pieghe tormentate, che ancor qui l'Alberti ricorda dipingendo il San Matteo Evangelista ;
infatti ripete un panneggio con forti riflessi, con sminuzzature frequenti che dicono il tormento
che si volle esprimere dall’artista. Anche nell’angelo dell’Annunciazione e nel San Giuseppe
della Presentazione al tempio, egli appare nel pieno rigoglio costruendo il logico e sobrio
 
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