ARTE ROMANICA FIORENTINA
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je formelle terminano con un semicerchio intarsiato e nel loro interno è intagliata finissima-
mente una colonnetta a base attica, col capitellino a doppio ordine di foglie e abaco con la
rosetta, come siamo abituati a vedere nei sarcofagi dei primi secoli dell’ impero romano.
La faccia anteriore, spartita in tre spazi è occupata da due vasi ad opus sectile di marmo verde
che pongono in mezzo un circolo decorato da un rosone. Intorno ai plutei laterali ricorre una
fascia verde ed entro questa un rombo che include un disegno geometrico ; alla fascia poste-
riore, anch’essa tripartita da fasce verdi, nel centro fu praticata un’apertura quadrangolare
onde collocare nell’interno dell’altare, le reliquie.1 Non temo di errare nell’ascrivere questo
lavoro che per proporzioni e per spirito decorativo si mostra derivato da modelli antichi, a
circa la metà del secolo XII, tempo al quale va assegnato anche l’altro altare nella cap-
pella della cripta (fig. 4). E molto più ampio del precedente e anch’esso intatto ma non
completamente visibile perchè lo copre nel tergo un pesante armadio moderno. Pilastrini
Fig. 3 — Altare Maggiore. San Miniato al Monte
(Fotografia Salmi).
di forma assai più semplice e più allungata decorano ugualmente gli angoli e, mentre gli
specchi di lato sono bipartiti da semplici fasce verdi, la faccia anteriore mostra una decora-
zione a minuto disegno geometrico, ignota alle opere fin qui esaminate.2 Essa è divìsa in tre
specchi di marmo bianco a commessi verdi e separati fra loro da una fascia a bianchi rombi
simili a quelli della tomba del vescovo Ranieri. Ma lo specchio centrale è sostituito da una
apertura quadrangolare per la quale si collocavano e si toglievano nelle feste le reliquie del
santo custodite entro l’altare.3 La cornice è notevolissima : si compone di due gole rovesce
1 Nel lato posteriore, per rendere più ampia la
mensa fu aggiunto ad essa un lastrone di marmo verde
molto consunto e sagomato a gola diritta ma assai
più ristretto dell’altare. È assai rozzo, ciò che mi fa
supporre ch’esso sia stato parte della mensa del primi-
tivo altare. L’altare attuale è ricordato dal Berti, San
Miniato al Monte. Firenze 1850, pag. 83.
2 Si potrebbe esser tentati a crederla posteriore e
non mancano gli esempi di marmi lavorati, e ornati
in tempi più tardi, dai plutei della Schola Cantorum
di San Clemente della ia metà del vi secolo decorati
alla cosmatesca nel xm, all’altare di Santa Cecilia in
Trastevere che, come ben notò C. Ricci, op. cit.,
pag. 211, fu eseguito nel xn secolo e solo nel seguente
arricchito di mosaici. Ma nel caso dell’altare di San
Miniato la decorazione puramente geometrica non tro-
verebbe affatto riscontro con quella in uso, come ve-
dremo, presso i marmorarij locali del xm secolo, ed
è giustificata dal nuovo senso decorativo che l’arte
fiorentina assumeva originato forse da rapporti con
1’ Italia Meridionale.
3 II Moreni, op. cit., voi. V, pag. 68, dice chele
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je formelle terminano con un semicerchio intarsiato e nel loro interno è intagliata finissima-
mente una colonnetta a base attica, col capitellino a doppio ordine di foglie e abaco con la
rosetta, come siamo abituati a vedere nei sarcofagi dei primi secoli dell’ impero romano.
La faccia anteriore, spartita in tre spazi è occupata da due vasi ad opus sectile di marmo verde
che pongono in mezzo un circolo decorato da un rosone. Intorno ai plutei laterali ricorre una
fascia verde ed entro questa un rombo che include un disegno geometrico ; alla fascia poste-
riore, anch’essa tripartita da fasce verdi, nel centro fu praticata un’apertura quadrangolare
onde collocare nell’interno dell’altare, le reliquie.1 Non temo di errare nell’ascrivere questo
lavoro che per proporzioni e per spirito decorativo si mostra derivato da modelli antichi, a
circa la metà del secolo XII, tempo al quale va assegnato anche l’altro altare nella cap-
pella della cripta (fig. 4). E molto più ampio del precedente e anch’esso intatto ma non
completamente visibile perchè lo copre nel tergo un pesante armadio moderno. Pilastrini
Fig. 3 — Altare Maggiore. San Miniato al Monte
(Fotografia Salmi).
di forma assai più semplice e più allungata decorano ugualmente gli angoli e, mentre gli
specchi di lato sono bipartiti da semplici fasce verdi, la faccia anteriore mostra una decora-
zione a minuto disegno geometrico, ignota alle opere fin qui esaminate.2 Essa è divìsa in tre
specchi di marmo bianco a commessi verdi e separati fra loro da una fascia a bianchi rombi
simili a quelli della tomba del vescovo Ranieri. Ma lo specchio centrale è sostituito da una
apertura quadrangolare per la quale si collocavano e si toglievano nelle feste le reliquie del
santo custodite entro l’altare.3 La cornice è notevolissima : si compone di due gole rovesce
1 Nel lato posteriore, per rendere più ampia la
mensa fu aggiunto ad essa un lastrone di marmo verde
molto consunto e sagomato a gola diritta ma assai
più ristretto dell’altare. È assai rozzo, ciò che mi fa
supporre ch’esso sia stato parte della mensa del primi-
tivo altare. L’altare attuale è ricordato dal Berti, San
Miniato al Monte. Firenze 1850, pag. 83.
2 Si potrebbe esser tentati a crederla posteriore e
non mancano gli esempi di marmi lavorati, e ornati
in tempi più tardi, dai plutei della Schola Cantorum
di San Clemente della ia metà del vi secolo decorati
alla cosmatesca nel xm, all’altare di Santa Cecilia in
Trastevere che, come ben notò C. Ricci, op. cit.,
pag. 211, fu eseguito nel xn secolo e solo nel seguente
arricchito di mosaici. Ma nel caso dell’altare di San
Miniato la decorazione puramente geometrica non tro-
verebbe affatto riscontro con quella in uso, come ve-
dremo, presso i marmorarij locali del xm secolo, ed
è giustificata dal nuovo senso decorativo che l’arte
fiorentina assumeva originato forse da rapporti con
1’ Italia Meridionale.
3 II Moreni, op. cit., voi. V, pag. 68, dice chele