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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Gerola, Giuseppe: Il restauro dello spedale dei cavalieri a Rodi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0376

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342

G. GERO LA

cesi nel grande sporto che domina la facciata o nei possenti costoloni che accompagnano le
crociere del chiostro, 1 le reminiscenze italiane nello scalone esterno del cortile e in tutti i
soffitti di legno, gli accenni a Cipro nei portabandiere della facciata, e l’eco dell’Oriente nella
struttura generale dell’edificio e nei merletti a nicchia che coronano l’edificio più alto.

* * *

I restauri recentemente eseguiti allo spedale si ispirarono al concetto generale di ripri-
stinare — nei limiti del possibile — l'edificio in tutte le sue parti quale era al tempo dei Ca-
valieri. Soltanto nei riguardi del salone principale, per evidenti criteri di opportunità, furono
mantenute o ampliate le aperture di sfondo praticate nelle celle ad esso adiacenti per opera
dei Turchi. E nelle due ali di sera e di mezzogiorno, se furono scrupolosamente rimesse nello
stato primiero le muraglie esterne prospicenti sui loggiati e qualche vano interno più interes-

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n

ÌFr

fu-

i

ri

1

Rodi, Spedale. La facciata sulla piazzetta.

sante e significativo, venne invece parzialmente subordinata la sistemazione interiore degli altri
locali alle esigenze delle raccolte del museo che essi dovranno contenere.

Dei quattro lati che costituiscono il pianterreno, dicemmo già che quello di mattina, ri-
volto alla piazza, consta di una serie di otto profonde arcate, nello sfondo delle quali si
aprono i portoni di altrettanti locali ad avvolto, eccezione fatta per il quinto — a contare da
sinistra — dove trovasi invece la porta principale. Le arcate, ad arco ribassato, posano su
massicci piloni rettangolari a spigolo vivo; smussati sono invece le spailature e gli archi-

1 II Rottiers credette di dover considerare come in-
gegnere dello spedale quel Pietro Clouet le cui armi
figurano sulla porticina settentrionale dell’ edificio,
nonché sul portale dell’Albergo di Francia (Rottiers,
Description cit., 260 e 317 : come stemma dello stesso
personaggio egli interpretò pure malamente altre armi
sopra uno dei torrioni del porto ed alla torre di San
Nicolò, pag. 81, 112 e 317). Il Sommi Picenardi ri-
gettò però giustamente una tale opinione (Sommi

Picenardi, Itinéraire, 31 e 60). E di fatti, se si co-
noscono parecchi pittori francesi cognominati Clouet,
il Pietro Clouet di Rodi, per quanto ce ne dicono
quegli stemmi e quell’epigrafe, altri non doveva essere
se non un cavaliere dello Spedale, insignito di una
commanderia e volta per volta investito di speciali
cariche in rapporto colla destinazione dei due monu-
menti ove quelle insegne compariscono.
 
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