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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Gerola, Giuseppe: Il restauro dello spedale dei cavalieri a Rodi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0378

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G. GERO LA

intrecciato; ma l’arco stesso è accompagnato dalla consueta cornice modanata sorgente da
due mensoline laterali fogliate : la svasatura della porta verso l’interno si copre di arco ribas-
sato. Il paramento esterno di questa parte inferiore della facciata, molto corroso dal tempo,
fu largamente rifatto nei recenti restauri, guidati da costante preoccupazione per il decoro di
questa parte del monumento : ma, trattandosi di semplice rinnovazione di blocchi lisci, la rico-
struzione potè riuscire sempre fedele. — Le chiusure di legno dei sette portoni — delle quali
non è noto il tipo originario — stanno ora rinnovandosi sopra un modello di invenzione. Ma
nei riguardi della porta principale, fu cercato invece di seguire le linee generali dei due bat-
tenti antichi, che, regalati nel 1836 al principe di Joinville, furono da allora portati al museo di
Versailles: 1 finemente lavorati a ventiquattro formelle gotiche di variato disegno, essi mostrano

Rodi, Spedale. Lato nord, sulla via dei Cavalieri.

invece superiormente, fra mezzo a varie sculture, due angeli reggenti l’arme del granmastro
d’Amboise, sotto cui figurano, colla data 1512, due annette di Filippo Villiers de l’Isle Adam,
nominato grande spedaliere il 30 settembre appunto di quell’anno:2 altro scudetto ignoto è
intercalato in una delle formelle inferiori. 5 — L’interno dei sette avvolti, di proprietà privata
e conservato tuttora in buone condizioni, non fu toccato dai restauri. Soltanto dalla parte che
guarda sul chiostro, furono rese visibili, sfondandole, le vecchie finestre che i Turchi avevano

1 E. BiJpQiXxi et Cottret, Vile de Rhodes. Rhodes,
1881, pag. 209 e 522. Equivocano il Sommi Picenardi
ed il Belabre dove asseverano la porta stessa trovarsi
attualmente al museo di Cluny.

2 Bosio, Dell'istoria cit., II, 600.

3 É troncato dentato, col capo dell’Ordine. Un’arma
consimile portava il cavaliere Gerolamo Canel, ma,
nei due esemplari del suo stemma conservati in una
casa del Collachio, il numero e la disposizione dei
denti sono diversi.
 
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