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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Salmi, Mario: Arte romanica fiorentina, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0404

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37°

MARIO SALMI

che sembrano contrastare col sapore classico delle proporzioni come vi contrasta l’evidente
simbolismo romanico. Infatti una figura umana posta vicino a un drago pare implorare come
fa nella facciata del duomo di Pisa, una consimile : de ore leonis libera me domine et | a cornibus
unicornium humilitatem rneam 1 NeWopus sectile appare per la prima volta un disegno geome-
trico composto di tre colori : bianco, verde e rosso, che sarà di fondamento al sistema policromo
dell’architettura gotica fiorentina; come la cornicetta a linguazzata e a lupiniere che limita supe-
riormente i parapetti e l’altra del pulpito a modiglioni, serviranno di esempio agli scultori fioren-
tini del Rinascimento.

Il felice connubio delle due correnti di Fagna e di Sant’Agata, ci diede dunque una
opera unica per originalità e per buon gusto. Strana però e del tutto nuova, appare la tecnica
così netta e vivace; e strana la cornice a modiglioncini che si trova tardi a Firenze: nella
finestra della facciata di San Miniato al Monte. Vediamo perciò se è possibile rintracciarne
l’origine. Notò il Papini 2 che il marmo usato per i nostri plutei e per il pulpito, è di apparenza
più saccaroide propria del così detto marmo di Maremma: la qual cosa gli fece dubitare che

Fig. 12 — Frammento romanico. Antella, Pieve
(Fotografia Salmi).

tale decorazione spettasse ad artifici provenienti dall’Agro pisano. Ora non è pisana l’arte di
questi marmorari : la somiglianza delle sagome e delle cornici con quelle di Fagna, con quelle
della parte superiore della facciata di Sant’Andrea d’Empoli, e con quelle di Sant’Agata di
Mugello, ce ne assicura l’origine fiorentina; ma con l’arte pisana ha rapporto la tecnica a forti
contrasti di luce e d’ombra, netta nelle sue varie parti. Così quegli ovoli separati da frecce si
rivedono sulla porta del campanile (fondato 1'anno 1174, St. pis.) ; nel campanile, 1’ opus sectile
a tre colori; e il motivo dei piccoli modiglioni si trova nell’architrave delle porte del duomo
di Carrara,3 di Santa Maria Forisportam e del San Michele di Lucca, ecc. I marmorari fioren-
tini, giunsero effettivamente in territorio pisano forse per provvedersi del marmo maremmano
direttamente, alle cave, come facevano i grandi e piccoli artisti dei secoli posteriori; a Volterra
infatti nelle formelle intarsiate e scolpite, appartenute ai recinti del Duomo, si uniscono due
maniere diverse:4 la pisana, le caratteristiche della quale dissi in principio, che vi mantiene la

1 Si legge questa iscrizione su di una lastra intar-
siata nella facciata del duomo di Pisa, che rappresenta
una figuretta con una croce in mano, fiancheggiata da
due liocorni.

2 Marmorari romanici in Toscana, in L’Arte, anno

XII (1909), pag. 433.

J Le sculture delle porte del Duomo di Carrara

mostrano rapporto con l’arte dell’Italia settentrionale
anziché con quella pisana.

4 C. Ricci, Volterra, Bergamo, 1905, riproduce
questi frammenti dell’antico recinto corale. Delle otto
formelle pubblicate a pag. 109, le due centrali in alto
sono di tipo fiorentino ; le due in basso pisane ; e le
altre quattro presentano caratteri comuni. Quelle che
 
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