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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Salmi, Mario: Arte romanica fiorentina, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0407

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ARTE ROMANICA FIORENTINA

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tere al tempo dell’ inizio che fu certo alla fine del XII secolo ed a quello del compimento
dell’opera.

Si passi ora ad osservare il pavimento del battistero fiorentino, romanico in tutta la sua
estensione tranne nella parte centrale occupata una volta dal fonte ottagono ; in quella a
mattonato presso la balaustra, che ci segna la traccia dei vecchi recinti presbiterali e in
quella a rombi bianchi e neri presso il fonte attuale. Un esame anche sommario fa subito
distinguere oltre queste parti di epoca posteriore anche due diverse maniere di disegno e di
tecnica nella parte romanica. Infatti quella zona che dalla porta di levante giunge fino allo
spazio occupato dall'antico fonte e si estende intorno all’altare della Maddalena, 1 è eseguita
quasi totalmente ad opus sedile di due colori e a disegni ben più complessi che non il rima-

Fig. 15 — Formella appartenuta ai recinti del coro
Volterra, Cattedrale.

nente della decorazione composta a campi di piccoli marmi di tre colori : bianco, verde di Prato
e rosso di Maremma, accostati l’uno all’altro cioè condotti ad opus tessellatum e riquadrati da
fascie ad opus sedile. Questa decorazione che occupa per più di tre quarti l’area del tempio,
mostra i tasselli marmorei combinati con grande varietà e ingegnosamente, tutti in modo
diverso a minuti disegni di losanghe, di rombi, di quadrati, di strisce a zig-zag, a onda, ad
intreccio, ecc., e mostra le liste che circondano i vari spazi intarsiate eseguite a pure forme
geometriche con cerchietti che s’intersecano, ai quali talvolta si uniscono rombi, o con cerchi
compenetrati che formano quadrilobi. Ma tutto lo sforzo che si fa per trovare una certa vivacità
variando i piccoli disegni dei campi, dà all’effetto d’insieme una gran monotonia e omogeneità di
carattere perchè il largo spazio che occupa Xopus tessellatum è soltanto interrotto da due
grandi compassi rotondi ad intarsi bianchi e verdi concentrici, uno dei quali ha somiglianza

1 II fonte attuale fu trasferito da questo luogo nel 1658 fra la porta di mezzogiorno e la tribuna,
 
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