RICERCHE STORICHE INTORNO ALLA CHIESA DI SANTA ANASTASIA 403
del canonico' Carlo Cannelli, 1 si dovrebbe giovare
delle numerose pergamene dell’archivio Murari Bra,
di parecchie fra le quali faccio qui brevissimo cenno.1 2
Sotto il 18 ottobre 1311 abbiamo il discretus vir Gio-
vonni Pellegrini fattore generale degli Scaligeri, sotto
Francesco della Scala e suo padre (Bartolomeo). Sotto
il io febbraio 1316, accanto agli Scaligeri abbiamo
Andrea e Pietro del defunto Giovanni Pellegrini. Una
pergamena del 12 febbraio 1363 ci mette innanzi Tom-
maso (o Tommasino) del fu Andrea Pelligrini da Santa
Cecilia, che col nome di Tommaso ricomparisce in
vari documenti posteriori.
Un bel sarcofago di marmo, 3 decorato dalle inse-
gne gentilizie della famiglia Pellegrini, adorno di
sculture, sta appoggiato al muro alla sinistra della
cappella ; sul listello superiore corre, in elegante carat-
tere gotico, l’iscrizione seguente, disposta in una sola
linea; venne edita da L. Schrader, p. 331, dal Bian-
colini, Chiese, VII, 170:
SEPVLCRUM NOBILIS VIRI. D. TOMAXII
DE PEREGRINIS ET SVORVM HEREDVM QVI
OBITT XVI IVNII MCCCLXXXXII.
L’affresco dipinto al disopra della tomba rappre-
senta il Pellegrini (vestito con lucco color rosso scuro)
inginocchiato davanti alla Vergine ed al Bambino e
fra vari Santi (fig. 8). La sua fisonomia è pallida : -la
testa è magra, con poca barba che pende al bianco.
L’arte, con cui l’affresco è condotto, lo fa collegare
colla scuola dell’Altichieri. 4 5
Questo affresco ci conserva la fisonomia di un per-
sonaggio che non poco si distinse nel periodo del-
l’occaso della signoria Scaligera. Pitture e statue a
Santa Anastasia ci forniscono buon materiale a chi
volesse per Verona, e non per questa città soltanto,
fare uno studio iconografico, ad imitazione di quello
di E Schàffer per Firenze. s Nello stile di questo af-
fresco, come di altri della stessa cappella, si riconosce
l’influsso dell’Altichieri e dell’Avanzo.6
Tommaso Pellegrini godette molto favore alla corte
Scaligera. Un documento del 6 marzo 1375 ce lo
mostra fattore di Cansignorio « super bonisribellium ».7
È tradizionale ch’egli siasi unito a Guglielmo Bevi-
lacqua per . dissuadere il morente Cansignorio dal far
uccidere il fratello Alboino, chiuso nelle carceri di
Peschiera. 8 Secondo il Saraina, 9 Cansignorio a lui
1 Famiglie, ms. 2224 nella Biblioteca Comunale di Ve-
rona, tomo II, fol. 701.-.-71 r.
2 Deposto negli Antichi Archivi di Verona.
3 Cfr. A. G. Meyke, Lomhardische Denhndler, p. 88-9.
4 Venturi, Storia dell'Arte, V, 998.
5 Das Florentiner Bildiniss, Mtinchen 1904
6 Venturi, Storia dell’arte, VII, 228.
7 Arch. Veri. XI, 348; G. B. C. Giuliari, Doc. dell’ant.
dial. veronese del sec. XIV, Verona, 1878, p 7, doc. n. 7
Dalla Corte, Ist. lib. XII.
9 Le Historìe, fol. 40, mette in bocca al morente Cansi-
gnorio un lungo discorso, alla fine del quale rivolto ai figli,
diceva • « vi consegno m. Guglielmo Bevilacqua qui in luocho
ed al Bevilacqua, in sul morire, raccomandò d’aver
cura dei propri figli e successori Bartolomeo ed An-
tonio. Peraltro nel testamento del signore il Pellegrini
non comparisce tra gli esecutori testamentari e fra i
consiglieri designati ai giovani principi. 1 Laonde An-
tonio Frizzi 2 si permise dubitare dell’asserzione dello
storico cinquecentista. Morto Cansignorio, il Pellegrini
Fig. 8 — La tomba di Tommaso Pellegrini
(Fotografia Lotze).
non abbandonò la corte; nel 1377 e nel 137S era
« factor » di Bartolomeo ed Antonio 3 il che vuol dire
mio per padre e m. Thommaso Peregrino per governatore... »
La forma deU’ammonimento è inventata, ma la sostanza può
essere più 0 meno vera.
1 II testamento fu dato in luce dal Biancolini, Serie
cronologica, ecc. Verona, 1760, p. 117-120.
2 Meni. star, della noi. famiglia Bevilacqua, Parma, 1779,
pag. 26.
3 Ciò apparisce da vari documenti raccolti in un fasci-
colo col titolo: «Bona ohm tenta et possessa per factores
dnor. de la Scalla 1377 *• ; il qual fascicolo era aggiunto ad
del canonico' Carlo Cannelli, 1 si dovrebbe giovare
delle numerose pergamene dell’archivio Murari Bra,
di parecchie fra le quali faccio qui brevissimo cenno.1 2
Sotto il 18 ottobre 1311 abbiamo il discretus vir Gio-
vonni Pellegrini fattore generale degli Scaligeri, sotto
Francesco della Scala e suo padre (Bartolomeo). Sotto
il io febbraio 1316, accanto agli Scaligeri abbiamo
Andrea e Pietro del defunto Giovanni Pellegrini. Una
pergamena del 12 febbraio 1363 ci mette innanzi Tom-
maso (o Tommasino) del fu Andrea Pelligrini da Santa
Cecilia, che col nome di Tommaso ricomparisce in
vari documenti posteriori.
Un bel sarcofago di marmo, 3 decorato dalle inse-
gne gentilizie della famiglia Pellegrini, adorno di
sculture, sta appoggiato al muro alla sinistra della
cappella ; sul listello superiore corre, in elegante carat-
tere gotico, l’iscrizione seguente, disposta in una sola
linea; venne edita da L. Schrader, p. 331, dal Bian-
colini, Chiese, VII, 170:
SEPVLCRUM NOBILIS VIRI. D. TOMAXII
DE PEREGRINIS ET SVORVM HEREDVM QVI
OBITT XVI IVNII MCCCLXXXXII.
L’affresco dipinto al disopra della tomba rappre-
senta il Pellegrini (vestito con lucco color rosso scuro)
inginocchiato davanti alla Vergine ed al Bambino e
fra vari Santi (fig. 8). La sua fisonomia è pallida : -la
testa è magra, con poca barba che pende al bianco.
L’arte, con cui l’affresco è condotto, lo fa collegare
colla scuola dell’Altichieri. 4 5
Questo affresco ci conserva la fisonomia di un per-
sonaggio che non poco si distinse nel periodo del-
l’occaso della signoria Scaligera. Pitture e statue a
Santa Anastasia ci forniscono buon materiale a chi
volesse per Verona, e non per questa città soltanto,
fare uno studio iconografico, ad imitazione di quello
di E Schàffer per Firenze. s Nello stile di questo af-
fresco, come di altri della stessa cappella, si riconosce
l’influsso dell’Altichieri e dell’Avanzo.6
Tommaso Pellegrini godette molto favore alla corte
Scaligera. Un documento del 6 marzo 1375 ce lo
mostra fattore di Cansignorio « super bonisribellium ».7
È tradizionale ch’egli siasi unito a Guglielmo Bevi-
lacqua per . dissuadere il morente Cansignorio dal far
uccidere il fratello Alboino, chiuso nelle carceri di
Peschiera. 8 Secondo il Saraina, 9 Cansignorio a lui
1 Famiglie, ms. 2224 nella Biblioteca Comunale di Ve-
rona, tomo II, fol. 701.-.-71 r.
2 Deposto negli Antichi Archivi di Verona.
3 Cfr. A. G. Meyke, Lomhardische Denhndler, p. 88-9.
4 Venturi, Storia dell'Arte, V, 998.
5 Das Florentiner Bildiniss, Mtinchen 1904
6 Venturi, Storia dell’arte, VII, 228.
7 Arch. Veri. XI, 348; G. B. C. Giuliari, Doc. dell’ant.
dial. veronese del sec. XIV, Verona, 1878, p 7, doc. n. 7
Dalla Corte, Ist. lib. XII.
9 Le Historìe, fol. 40, mette in bocca al morente Cansi-
gnorio un lungo discorso, alla fine del quale rivolto ai figli,
diceva • « vi consegno m. Guglielmo Bevilacqua qui in luocho
ed al Bevilacqua, in sul morire, raccomandò d’aver
cura dei propri figli e successori Bartolomeo ed An-
tonio. Peraltro nel testamento del signore il Pellegrini
non comparisce tra gli esecutori testamentari e fra i
consiglieri designati ai giovani principi. 1 Laonde An-
tonio Frizzi 2 si permise dubitare dell’asserzione dello
storico cinquecentista. Morto Cansignorio, il Pellegrini
Fig. 8 — La tomba di Tommaso Pellegrini
(Fotografia Lotze).
non abbandonò la corte; nel 1377 e nel 137S era
« factor » di Bartolomeo ed Antonio 3 il che vuol dire
mio per padre e m. Thommaso Peregrino per governatore... »
La forma deU’ammonimento è inventata, ma la sostanza può
essere più 0 meno vera.
1 II testamento fu dato in luce dal Biancolini, Serie
cronologica, ecc. Verona, 1760, p. 117-120.
2 Meni. star, della noi. famiglia Bevilacqua, Parma, 1779,
pag. 26.
3 Ciò apparisce da vari documenti raccolti in un fasci-
colo col titolo: «Bona ohm tenta et possessa per factores
dnor. de la Scalla 1377 *• ; il qual fascicolo era aggiunto ad