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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

DOI Heft:
Fasc. 5-6
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Venturi, Lionello: Studii sul Palazzo Ducale di Urbino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0470

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LIONELLO VENTURI

invece che lo squisito scultore della cappella Mastrantonio ha evitato la prospettiva per dare
al fondo un piano perpendicolare che ponesse le figure in maggior rilievo, proprio così come
ha fatto più di dieci anni prima lo scultore della scena di Alfonso con l’elmo. Precisamente
dunque sulla base deH'efTetto spaziale, l’opera di Francesco Laurana nell’arco deve essere
considerata la scena di Alfonso con l’elmo e non quella di fronte.

Ma c’è una ragione più forte. Nel gruppo delle figure dei due rilievi di fronte, una dif-
ferenza è evidente: nel gruppo di Alfonso senza elmo ogni figura sta a sè, si muove per

Fot. 20 — Francesco Laurana : La Giustizia. Napoli, Arco d’Alfonso cPAragona.
(Fotografia della Sopraintendenza dei Moti, di Napoli).

conto proprio, e l'insieme dà l’impressione di una folla nella realtà; nel gruppo di Alfonso
con l’elmo ogni figura è ammassata sulla vicina, in modo che l’unico scopo dell’artista ap-
pare quello di modellare i piani rilevati senza preoccuparsi dell'efifetto di una folla reale.

Ebbene, quale dei due sistemi, differenti, opposti adopera Francesco Laurana? Precisa-
mente il secondo : nell’altorilievo eseguito da lui nella chiesa di San Didier ad Avignon nel
1478-81, l’ammassamento delle figure è portato alle ultime conseguenze (fig. 16). E si può capire
l’altorilievo di Avignone, se si parte dalla scena di Altonso con l’elmo, non lo si capisce più
 
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