LIONELLO VENTURI
438
Fig. 22 — Francesco Laurana :
Particolare della Cappella Mastrantonio.
Palermo, S. Francesco — (Dal Rolfs).
della sala presso la Jole (fig. 24), e un busto
ambedue nel Museo Nazionale di Palermo:
la medesima riduzione cilindrica di un volto
umano con tutte le sue conseguenze, con la
canna del naso incassata per graduare il piano
delle guance, con la mancanza di profondità
nelle orbite, per non interrompere il piano on-
dulato, con la sporgenza delle labbra per cilin-
drarle a parte ; e sopratutto il medesimo spirito
di astrazione, dal singolo e dal concreto, per-
creare simboli e non ritratti, con un’accentua-
zione che solo Francesco Laurana nella scultura
italiana del Quattrocento seppe raggiungere.
Un fatto che, senza confermare l’attri-
buzione, le conferisce probabilità storica,
esiste: Francesco Laurana ha lavorato per
la corte di Urbino. Di lui infatti è il busto del
Museo Nazionale di Firenze, recante la scritta :
DIVA BAPTISTA SFORTIA . VRB . RG.
(fig. 1). Nata nel 1446, sposata da Federico
di Montefeltro nel 1459, Battista Sforza morì
nel 1472. Francesco Laurana ha dunque ese-
guito un ritratto della moglie di Federico
di Montefeltro, ha cioè lavorato in Urbino.
corrispondono perfettamente per tipo e per fat-
tura a quelli della volta dell’arco della cappella
Mastrantonio a Palermo (fig. 23).
Infine, i putti del fregio dell’architrave so-
prastante allo sporto destro del corteo trionfale
corrispondono a quelli scolpiti nella base dei
pilastri della cappella Mastrantonio (fig, 22). E le
due statue della Giustizia (fig. 20) e della Pru-
denza hanno con le figure della cappella Ma-
strantonio simiglianza nel panneggio.
Precisi confronti con un’opera documentata
di Francesco Laurana, permettono dunque di
definire la parte avuta da lui nell’arco d’Alfonso
d’Aragona. E oltre l’argomento positivo c’è il
negativo.
All’ infuori di Francesco Laurana, tutti i
maestri che sappiamo autori delle sculture del-
l’arco entrano nell’orbita donatelliana o lom-
barda. A nessuno di essi quindi può.esser at-
tribuita quella parte della decorazione dell’arco
che rivela chiaramente la tendenza alla plastica
astratta e fantastica, della quale soltanto Fran-
cesco Laurana, come ci vien rivelato dalle sue
opere posteriori, può esser considerato l’autore.
D’altronde le sculture urbinati non si rial-
lacciano soltanto con l’arco di Napoli. Ripro-
duco la decorazione del timpano della porta
di giovane (fig. 25) e una testa di donna (fig. 26)
Fig. 23 — Francesco Laurana:
Particolare della Cappella Mastrantonio. Palermo,
S. Francesco — (Dal Rolfs).
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Fig. 22 — Francesco Laurana :
Particolare della Cappella Mastrantonio.
Palermo, S. Francesco — (Dal Rolfs).
della sala presso la Jole (fig. 24), e un busto
ambedue nel Museo Nazionale di Palermo:
la medesima riduzione cilindrica di un volto
umano con tutte le sue conseguenze, con la
canna del naso incassata per graduare il piano
delle guance, con la mancanza di profondità
nelle orbite, per non interrompere il piano on-
dulato, con la sporgenza delle labbra per cilin-
drarle a parte ; e sopratutto il medesimo spirito
di astrazione, dal singolo e dal concreto, per-
creare simboli e non ritratti, con un’accentua-
zione che solo Francesco Laurana nella scultura
italiana del Quattrocento seppe raggiungere.
Un fatto che, senza confermare l’attri-
buzione, le conferisce probabilità storica,
esiste: Francesco Laurana ha lavorato per
la corte di Urbino. Di lui infatti è il busto del
Museo Nazionale di Firenze, recante la scritta :
DIVA BAPTISTA SFORTIA . VRB . RG.
(fig. 1). Nata nel 1446, sposata da Federico
di Montefeltro nel 1459, Battista Sforza morì
nel 1472. Francesco Laurana ha dunque ese-
guito un ritratto della moglie di Federico
di Montefeltro, ha cioè lavorato in Urbino.
corrispondono perfettamente per tipo e per fat-
tura a quelli della volta dell’arco della cappella
Mastrantonio a Palermo (fig. 23).
Infine, i putti del fregio dell’architrave so-
prastante allo sporto destro del corteo trionfale
corrispondono a quelli scolpiti nella base dei
pilastri della cappella Mastrantonio (fig, 22). E le
due statue della Giustizia (fig. 20) e della Pru-
denza hanno con le figure della cappella Ma-
strantonio simiglianza nel panneggio.
Precisi confronti con un’opera documentata
di Francesco Laurana, permettono dunque di
definire la parte avuta da lui nell’arco d’Alfonso
d’Aragona. E oltre l’argomento positivo c’è il
negativo.
All’ infuori di Francesco Laurana, tutti i
maestri che sappiamo autori delle sculture del-
l’arco entrano nell’orbita donatelliana o lom-
barda. A nessuno di essi quindi può.esser at-
tribuita quella parte della decorazione dell’arco
che rivela chiaramente la tendenza alla plastica
astratta e fantastica, della quale soltanto Fran-
cesco Laurana, come ci vien rivelato dalle sue
opere posteriori, può esser considerato l’autore.
D’altronde le sculture urbinati non si rial-
lacciano soltanto con l’arco di Napoli. Ripro-
duco la decorazione del timpano della porta
di giovane (fig. 25) e una testa di donna (fig. 26)
Fig. 23 — Francesco Laurana:
Particolare della Cappella Mastrantonio. Palermo,
S. Francesco — (Dal Rolfs).