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LIONELLO VENTURI
chezza e potenza. Uno stipite geometrico come aveva disegnato Luciano, aveva un valore
artistico superiore, ma non era ricco: e in nome della sua ricchezza Federico chiamò Ambrogio
Barocci e gli altri a sovrapporre figure e fogliami al magnifico organismo. Riuscì a rendere
piu celebre nel mondo sè stesso e il palazzo, ma velò un sogno magnifico d’arte, ch’egli aveva
compreso limitatamente. E però, quando si voglia risalire a intendere il genio di Luciano,
occorre liberare la nostra visione da quella sovrabbondante ricchezza.
E nemmeno è più il caso di parlare di « architetti » del Palazzo Ducale di Urbino.
Architetti di Federico da Montefeltro furono parecchi, ma o non lavorarono nel Palazzo di
Urbino o si limitarono a decorarlo, come vedremo.
L’intera mole è opera esclusiva di Luciano Laurana.
$ ^
Dopo che con ottime ragioni il Budinich ha di-
strutta l’attribuzione del palazzo prefettizio di Pesaro
a Luciano Laurana, per intenderne l’arte restano il
Palazzo di Urbino e la rocca di Pesaro, sufficenti
certo a dare un’ idea esatta del genio di lui nell’archi-
tettura civile e militare.
Ma una ricerca è stata, a parer mio, trascurata,
che pure può dare qualche risultato : l’attività di Lu-
ciano a Napoli.
Alla fine . del secolo XVI, Bernardino Baldi ri-
corda che Federico: 1 « fatto pratica con molti prin-
cipi, per aver architetti, che fossero atti a soddi-
sfarlo, fra molti altri gliene fu mandato uno da i
Re di Napoli, chiamato Luciano, nato in Laurana,
luogo della Schiavonia. Questi per quanto si dice,
fu quel medesimo che fabbricò il Palazzo di Poggio
Reale di Napoli. A questo dunque (essendosi com-
piaciuto di lui) diede il Principe grande autorità come
appare per una sua patente fattagli dal detto Signore,
la quale si trova oggi in mano d’alcuni, che discen-
dono dal medesimo architetto ».
L’unica opera architettonica di Luciano, eseguita
fuori di Urbino, di cui si vantassero i discendenti di lui circa un secolo dopo la sua morte,
era dunque un’opera napoletana. Sembra che si sbagliassero nell’indicarla, perchè la fabbrica
di Poggio Imperiale fu iniziata nel 1487, 2 dopo morto Luciano; nè, a malgrado di evidenti
rapporti stilistici fra i disegni della fabbrica tramandatici dal Serlio e il Palazzo di Urbino, è
possibile avventurare l’ipotesi che la fabbrica sia stata eseguita su disegni fatti in prece-
denza da Luciano prima del 1465. In questo anno infatti Luciano è rammentato al servizio
della Corte di Mantova ; e dopo di quello noi possiamo seguirlo a Urbino, a Pesaro e a Seni-
gallia, sino al 1479, anno della sua morte.
Comunque, i discendenti di Luciano Laurana potevano confondere, ma non avevano ragione
d’inventare. E però non possono sfuggirci le strane analogie del Palazzo Ducale d'Urbino,
con un altro monumento napoletano: l’arco d’Alfonso d’Aragona (figg. 30 e 31).
A Urbino come a Napoli fra due torrioni rotondi in mattoni, si profila una teoria di
'Descrizione del Palazzo Ducale d’ Urbino, pub- 2 Antonio Colombo, mNapoli Nobilissima, 1(1892),
blicata in Memorie concernenti la città di Urbino, pag. 117.
Roma, MDCCXXIV, pag. 44.
Fig. 28 — Luciano Laurana: Loggia.
Urbino, Palazzo Ducale.
LIONELLO VENTURI
chezza e potenza. Uno stipite geometrico come aveva disegnato Luciano, aveva un valore
artistico superiore, ma non era ricco: e in nome della sua ricchezza Federico chiamò Ambrogio
Barocci e gli altri a sovrapporre figure e fogliami al magnifico organismo. Riuscì a rendere
piu celebre nel mondo sè stesso e il palazzo, ma velò un sogno magnifico d’arte, ch’egli aveva
compreso limitatamente. E però, quando si voglia risalire a intendere il genio di Luciano,
occorre liberare la nostra visione da quella sovrabbondante ricchezza.
E nemmeno è più il caso di parlare di « architetti » del Palazzo Ducale di Urbino.
Architetti di Federico da Montefeltro furono parecchi, ma o non lavorarono nel Palazzo di
Urbino o si limitarono a decorarlo, come vedremo.
L’intera mole è opera esclusiva di Luciano Laurana.
$ ^
Dopo che con ottime ragioni il Budinich ha di-
strutta l’attribuzione del palazzo prefettizio di Pesaro
a Luciano Laurana, per intenderne l’arte restano il
Palazzo di Urbino e la rocca di Pesaro, sufficenti
certo a dare un’ idea esatta del genio di lui nell’archi-
tettura civile e militare.
Ma una ricerca è stata, a parer mio, trascurata,
che pure può dare qualche risultato : l’attività di Lu-
ciano a Napoli.
Alla fine . del secolo XVI, Bernardino Baldi ri-
corda che Federico: 1 « fatto pratica con molti prin-
cipi, per aver architetti, che fossero atti a soddi-
sfarlo, fra molti altri gliene fu mandato uno da i
Re di Napoli, chiamato Luciano, nato in Laurana,
luogo della Schiavonia. Questi per quanto si dice,
fu quel medesimo che fabbricò il Palazzo di Poggio
Reale di Napoli. A questo dunque (essendosi com-
piaciuto di lui) diede il Principe grande autorità come
appare per una sua patente fattagli dal detto Signore,
la quale si trova oggi in mano d’alcuni, che discen-
dono dal medesimo architetto ».
L’unica opera architettonica di Luciano, eseguita
fuori di Urbino, di cui si vantassero i discendenti di lui circa un secolo dopo la sua morte,
era dunque un’opera napoletana. Sembra che si sbagliassero nell’indicarla, perchè la fabbrica
di Poggio Imperiale fu iniziata nel 1487, 2 dopo morto Luciano; nè, a malgrado di evidenti
rapporti stilistici fra i disegni della fabbrica tramandatici dal Serlio e il Palazzo di Urbino, è
possibile avventurare l’ipotesi che la fabbrica sia stata eseguita su disegni fatti in prece-
denza da Luciano prima del 1465. In questo anno infatti Luciano è rammentato al servizio
della Corte di Mantova ; e dopo di quello noi possiamo seguirlo a Urbino, a Pesaro e a Seni-
gallia, sino al 1479, anno della sua morte.
Comunque, i discendenti di Luciano Laurana potevano confondere, ma non avevano ragione
d’inventare. E però non possono sfuggirci le strane analogie del Palazzo Ducale d'Urbino,
con un altro monumento napoletano: l’arco d’Alfonso d’Aragona (figg. 30 e 31).
A Urbino come a Napoli fra due torrioni rotondi in mattoni, si profila una teoria di
'Descrizione del Palazzo Ducale d’ Urbino, pub- 2 Antonio Colombo, mNapoli Nobilissima, 1(1892),
blicata in Memorie concernenti la città di Urbino, pag. 117.
Roma, MDCCXXIV, pag. 44.
Fig. 28 — Luciano Laurana: Loggia.
Urbino, Palazzo Ducale.